Città del Vaticano , mercoledì, 21. novembre, 2018 17:00 (ACI Stampa).
Continuano i progetti umanitari realizzati per volontà di Papa Francesco nell’ambito dell’iniziativa “Papa per l’Ucraina”, avviato nel giugno 2016. Papa Francesco ha inteso mostrare così “profondo affetto e solidarietà con tutto il popolo ucraino e con quanti soffrono per il protrarsi delle condizioni drammatiche causate dalla guerra, senza alcuna distinzione di religione, confessione o appartenenza etnica”.
L’azione, affidata alla vigilanza del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, è stata realizzata “in loco” – attraverso la costante collaborazione della Nunziatura Apostolica – da un Comitato tecnico situato a Zhaporizhia per il primo anno, e dal Segretariato tecnico basato a Kiev per l’anno successivo.
Nei giorni 14-16 novembre, Monsignor Tejado si è recato nelle regioni di Donetsk e di Kharkiv, che hanno sofferto maggiormente per le operazioni militari iniziate nel 2014, incontrando alcune delle famiglie che hanno beneficiato dell’installazione di caldaie per il riscaldamento, e visitando: un centro per il recupero psico-sociale dei bambini affetti da disturbi post-traumatici, il “Kramatorsk City Hospital”, al quale, nell’occasione, sono stati donati macchinari per gli esami cardiologici, un centro sociale per poveri e senzatetto presso la Chiesa dell’Assunzione di Maria a Kharkiv, una casa per ragazze madri nel sobborgo di Korotych, la sede delle attività progettuali della Chiesa greco-cattolica.
Il 17 e 18 novembre, il Cardinale Turkson e Monsignor Tejado hanno incontrato, presso la Nunziatura Apostolica, rappresentanti delle autorità civili, del corpo diplomatico, degli episcopati della Chiesa romano-cattolica ucraina e greco-cattolica ucraina, preso parte ad un incontro di preghiera con i fedeli cattolici per la pace nel Paese e celebrato la messa nella Concattedrale di Sant’Alessandro a Kiev. Infine, si sono recati presso la mensa per poveri e senzatetto, organizzata a Kiev, dalle suore di Madre Teresa di Calcutta, intrattenendosi con gli ospiti. Significativo è stato l’incontro con gli organismi di carità della Chiesa, nonché con le organizzazioni internazionali e locali, che hanno collaborato all’azione papale.
“Nell’arco di due anni sono stati raccolti 16 milioni di euro, frutto della colletta realizzata in tutte le diocesi d’Europa e della donazione personale del Santo Padre , raggiungendo circa 900 mila beneficiari, lungo tutta l’area delle operazioni militari e nei territori limitrofi, così come nelle aree con maggiore presenza di migranti (Kharkiv, Dnipropetrovsk, Zaporizhia, la regione e la città di Kiev)”, così come riporta esattamente il comunicato del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.