Città del Vaticano , mercoledì, 25. dicembre, 2019 12:16 (ACI Stampa).
In un mondo costellato da conflitti e condizioni di vita che costringono le persone ad emigrare, creano povertà, colpiscono soprattutto i bambini, l’Emmanuele deve essere “luce per l’umanità ferita”, dice Papa Francesco nel consueto messaggio Urbi et Orbi del giorno di Natale.
Quello pronunciato dal Papa dalla loggia delle benedizioni è un messaggio alla città di Roma (urbe) e al mondo intero, e rappresenta ogni anno la linea guida di quella che è stata e che sarà la diplomazia pontificia nel corso dell’anno.
In questo messaggio, Papa Francesco pone particolare enfasi sulle condizioni dei migranti; guarda al Medio Oriente, con menzioni particolari per Siria, Libano e Iraq (e il Papa spera di essere in Iraq nel 2020); cita esplicitamente la situazione in Ucraina, chiamata per la prima volta “guerra” dalla Santa Sede durante l’incontro interdicasteriale che Papa Francesco ha voluto con i vescovi del Sinodo Greco Cattolico Ucraino a luglio; guarda all’Africa, citando i casi di Nigeria, Niger, Mali e Repubblica Democratica del Congo, ma senza toccare il Sud Sudan - cui Papa Francesco ha mandato un messaggio specifico sperando in un suo viaggio nel Paese nel 2020 - o l’Eritrea, dove ai cristiani vengono espropriate scuole e ospedali; cita genericamente la situazione nel continente americano, facendo un riferimento diretto al Venezuela, ma non al Nicaragua, dove pure la Santa Sede è particolarmente attiva; non tocca l’Asia, lasciando da parte dunque la Cina dove desidera di andare ma anche il Pakistan dove c’è anche un “nuovo caso Asia Bibi” denunciato da Aiuto alla Chiesa che Soffre.
Ogni dettaglio ha un suo significato, ovviamente, e una mancata menzione non vuole dire che la Santa Sede stia trascurando la situazione. Piuttosto, si tratta di una necessaria prudenza.
Per questa benedizione urbi et orbi, Papa Francesco ha accanto a sé il Cardinale Konrad Krajewki, Elemosiniere Pontificio, e il Cardinale Renato Raffaele Martino, presidente emerito dei Pontifici Consigli della Giustizia e della Pace e per i Migranti. Il Cardinale Martino è anche cardinale proto-diacono: ad oggi, spetterebbe a lui l’annuncio del nuovo Papa, quando avrà luogo un conclave.