Città del Vaticano , venerdì, 27. agosto, 2021 11:30 (ACI Stampa).
Incontrando i parlamentari e legislatori cattolici di tutto il mondo, Papa Francesco invita loro anche a regolamentare l’uso delle tecnologie in favore del bene comune, e sottolinea che proprio il bene comune deve essere l’obiettivo di una buona politica. Perché, aggiunge, servono cittadini responsabili, ma anche leader responsabili che sappiano orientare le scelte in favore di tutti.
Come ogni anno, l’International Catholic Legislators Network tiene un incontro a porte chiuse a Frascati, alle porte di Roma. Si tratta di un network di parlamentari cattolici di tutto il mondo nato nel 2010 con il patrocinio dell’arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schönborn, e di David Alton, membro cattolico della Camera dei Lord del Regno Unito. Il tema dell’incontro di quest’anno è “Scienza. Tecnologia e futuro della libertà e della democrazia: delineare la nostra visione per vivere in dignità e libertà”. Tra i relatori di quest'anno, anche il Patriarca Ephrem della Chiesa siro-ortodossa.
Nel suo discorso, Papa Francesco ricorda il “contesto difficile” in cui avviene l’incontro, con l’accanimento della pandemia, che ha visto “duecento milioni di casi confermati e quattro milioni di morti”. In questo contesto “il vostro ruolo di parlamentari è quanto mai importante”, perché “ora siete chiamati a collaborare, attraverso la vostra azione politica, a rinnovare integralmente le vostre comunità e la società intera. Non solo per sconfiggere il virus, e nemmeno per tornare allo status quo antecedente la pandemia, sarebbe una sconfitta, ma per affrontare le cause profonde che la crisi ha rivelato e amplificato: la povertà, la disuguaglianza sociale, l’estesa disoccupazione e le mancanze di accesso all’educazione”.
Aggiunge Papa Francesco: "Da una crisi non si esce uguali. Usciremo o migliori o peggiori. Da una crisi non si esce da soli. Usciremo insieme, o non potremo uscire".
Papa Francesco nota che in quest’epoca di “perturbazione e polarizzazione politica”, parlamentari e politici cattolici “non sono tenuti in grande stima”, e questo “non è nuovo”, ma invita loro a continuare a lavorare per il bene comune, e in particolare proprio affrontando il tema dell’amministrazione della tecnologia.