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Papa Francesco si affaccia e ringrazia una signora con i fiori gialli

Molto provato il Papa riesce appena ad accennare la benedizione

Papa Francesco |  | Vatican Media
Papa Francesco | Vatican Media
Papa Francesco |  | Daniel Ibanez/ EWTN
Papa Francesco | Daniel Ibanez/ EWTN
Papa Francesco |  | Daniel Ibanez/ EWTN
Papa Francesco | Daniel Ibanez/ EWTN
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"In questo lungo tempo di ricovero, ho avuto modo di sperimentare la pazienza del Signore, che vedo anche riflessa nella premura instancabile dei medici e degli operatori sanitari, così come nelle attenzioni e nelle speranze dei familiari degli ammalati. Questa pazienza fiduciosa, ancorata all’amore di Dio che non viene meno, è davvero necessaria alla nostra vita, soprattutto per affrontare le situazioni più difficili e dolorose".

Papa Francesco lo ha scritto nella meditazione per la preghiera mariana dell' Angelus di mezzogiorno. Ancora in forma scritta. E con riferimenti alla attualità: "Mi ha addolorato la ripresa di pesanti bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, con tanti morti e feriti. Chiedo che tacciano subito le armi; e si abbia il coraggio di riprendere il dialogo, perché siano liberati tutti gli ostaggi e si arrivi a un cessate il fuoco definitivo. Nella Striscia la situazione umanitaria è di nuovo gravissima ed esige l’impegno urgente delle parti belligeranti e della comunità internazionale.

Sono lieto invece che l’Armenia e l’Azerbaigian abbiano concordato il testo definitivo dell’Accordo di pace. Auspico che esso sia firmato quanto prima e possa così contribuire a stabilire una pace duratura nel Caucaso meridionale". E poi, "insieme imploriamo che si ponga fine alle guerre e si faccia pace, specialmente nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo".

Poi il grazie per le preghiere e pensa alla pazienza del Signore "che lavora con premura il terreno della nostra vita e attende fiducioso il nostro ritorno a Lui".

Nel piazzale del Policlinico Gemelli alcune centinaia di persone e molti giornalisti hanno atteso la benedizione del Papa, trasmessa in diretta in tutto il modo.

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Il Papa alle 12.02 si è affacciato ad un balconcino in basso e con un filo di voce ha detto: "grazie a tutti e vedo questa signora con i fiori gialli, è brava". Molto provato ma con un sorriso, in sedia a rotelle e in talare. Accenna la benedizione con la mano dopo che il suo assistente glielo ricorda e poi  si vede la sua evidente difficoltà di respiro.

Ieri sera il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, aveva detto che "la notizia delle dimissioni del Santo Padre dal Policlinico A. Gemelli ci riempie di gioia. In queste settimane lo abbiamo accompagnato con la preghiera e continueremo a sostenerlo così come è accaduto nei dodici anni di Pontificato. Durante questa lunga degenza, ci ha mostrato “la ‘benedizione’ che si nasconde dentro la fragilità, perché proprio in questi momenti impariamo ancora di più a confidare nel Signore” (Angelus, 2 marzo). Dalla cattedra dell’ospedale, ci ha ricordato quanto è necessario il “‘miracolo della tenerezza’”, che accompagna chi è nella prova portando un po’ di luce nella notte del dolore” (Angelus, 9 marzo). Ora, insieme a lui, diamo “lode al Signore, che mai ci abbandona e che nei momenti di dolore ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore” (Angelus, 16 marzo), assicurandogli la vicinanza e la preghiera delle nostre comunità".

 

Il Papa rientrato in Vaticano dovrà avere una lunga convalescenza di due mesi.

Anche dal Gemelli hanno coluto ringraziare il Papa,  Elena Beccalli, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Daniele Franco, Presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCSS ringraziano per l’incomparabile testimonianza offerta durante il periodo di degenza: "Molte persone malate si sono rispecchiate in una sofferenza che Papa Francesco ha voluto condividere e non nascondere, a conferma della profonda umanità che contraddistingue tutto il Suo Magistero. Se davvero la Chiesa è chiamata a essere ospedale da campo, come ha detto Papa Francesco, il Policlinico Gemelli e la Facoltà di Medicina e Chirurgia ad esso collegata non possono che rallegrarsi per aver potuto dare il proprio contributo alla guarigione del Santo Padre.

 Dal ricovero iniziato il 14 febbraio scorso, i medici e gli infermieri hanno espresso in maniera esemplare la loro professionalità, dedizione ed umanità, nel segno di quella vocazione alla cura appassionatamente descritta dallo stesso Papa Francesco. A loro va il più sentito e sincero ringraziamento per aver prestato cure di elevatissima qualità, come fanno quotidianamente con tutti i pazienti loro affidati.

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 È con questi sentimenti di gioia e filiale devozione che le comunità del Policlinico e dell’Ateneo esprimono la loro riconoscenza a Papa Francesco e assicurandoGli la vicinanza e il sostegno nella preghiera".

Articolo aggiornato alle 13.30