Città del Vaticano , sabato, 30. maggio, 2020 16:35 (ACI Stampa).
“Sono diverse le tentazioni, tipiche di questo tempo, che possono accecarci e farci coltivare certi sentimenti e atteggiamenti che non permettono alla speranza di stimolare la nostra creatività, il nostro ingegno e la nostra capacità di risposta”.
Lo scrive Papa Francesco in una lunga lettera ai sacerdoti della Diocesi di Roma inviata invece della celebrazione della Messa Crismale che, scrive, non è stata possibile.
Il Papa ripercorre le emozioni e sensazioni di questi mesi di pandemia con le preoccupazioni che i sacerdoti hanno vissuto in prima persona al fianco di tanti fedeli. “Durante questo tempo di pandemia, molti di voi hanno condiviso con me, per posta elettronica o telefono, che cosa significava questa situazione imprevista e sconcertante. Così, senza poter uscire né avere un contatto diretto, mi avete permesso di conoscere “di prima mano” ciò che stavate vivendo”, scrive Francesco.
Ecco allora alcune tentazioni da combattere: “Dal voler assumere onestamente la gravità della situazione, ma cercando di risolverla solo con attività sostitutive o palliative aspettando che tutto ritorni alla “normalità”, ignorando le ferite profonde e il numero di persone cadute nel frattempo; fino al rimanere immersi in una certa paralizzante nostalgia del recente passato che ci fa dire “niente sarà più come prima” e ci rende incapaci di invitare gli altri a sognare e ad elaborare nuove strade e nuovi stili di vita”.
Ma, facendo un parallelo con la prima comunità cristiana e con la situazione dei primi apostoli dopo la Pasqua il Papa scrive: “Ogni tempo è adatto per l’annuncio della pace, nessuna circostanza è priva della sua grazia. La sua presenza in mezzo al confinamento e alle assenze forzate annuncia, per i discepoli di ieri come per noi oggi, un nuovo giorno capace di mettere in discussione l’immobilità e la rassegnazione e di mobilitare tutti i doni al servizio della comunità. Con la sua presenza, il confinamento è diventato fecondo dando vita alla nuova comunità apostolica”.