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Papa Francesco, posso dire che Gesù è il mio “re”? O nel cuore ho altri re?

All'Angelus il Papa prosegue la preghiera per la pace

Papa Francesco |  | Vatican Media Papa Francesco | | Vatican Media

"Gesù parla a Pilato da molto vicino, ma questi gli resta lontano, perché abita un mondo diverso. Il loro dialogo non diventa un’intesa, Pilato non si apre alla verità, anche se ce l’ha di fronte". Così Papa Francesco prima della preghiera dell' Angelus commenta il Vangelo di oggi solennità di Cristo Re.

Dopo aver celebrato la messa in San Pietro per la Giornata della Gioventù, a mezzogiorno il Papa ha guidato i fedeli dalla finestra del palazzo apostolico.

Il Papa propone un esame di coscienza: "Ascoltare il Signore fa luce nel nostro cuore e nella nostra vita. E allora proviamo a chiederci: posso dire che Gesù è il mio “re”? O nel cuore ho altri re? In che senso? La sua Parola è la mia guida, la mia certezza? Vedo in Lui il volto misericordioso di Dio che sempre perdona ci sta aspettando per darci il perdono ? Le due parole "re" e "mondo" sono le questioni che si aprono nel dialogo tra Gesù e Pilato: "Il potere regale di Gesù, Verbo incarnato, sta nella sua parola vera ed efficace, che trasforma il mondo", un mondo "del quale Gesù è Re, riscatta la creazione rovinata dal male con la forza dell’amore divino che libera e perdona, che dona pace e giustizia". E Gesù non si stanca di perdonare, "se c'è qualcosa brutta dentro di te chiedi perdono e Lui perdona sempre", aggiunge il Papa.

Dopo la preghiera Papa Francesco ha salutato la piazza con due giovani coreani che hanno preso la Croce delle GMG del 2007.

Il Papa ha ricordato due martiri beatificati a Barcellona, Gaietà Clausellas e Antoni Tort, un sacerdote e un laico uccisi nel 1936, e ha ricordato la data di canonizzazione di Carlo Aucutis il 27 aprile e il 3 agosto Piergiorgio Frassati la cui causa è in via di conclusione.

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Il Papa ricorda la lotta per la pace in Mynamar e per i più vulnerabili. Un appello ad una dialogo sincero ed inclusivo per una pace duratura. Poi un saluto a diversi gruppi tra cui uno che proviene da Israele. Poi la preghiera per Ucraina, Israle, Palestina Libano e Sudan.