Città del Vaticano , venerdì, 21. ottobre, 2022 13:28 (ACI Stampa).
Le persone con disabilità "hanno bisogno di più strutture per agevolare la loro vita e quella dei loro cari e, soprattutto, per dimostrare il rispetto che è loro dovuto”, le persone giunte alla fine della loro vita naturale “devono essere accompagnate mediante lo sviluppo delle cure palliative. Gli operatori per natura, hanno la vocazione di fornire cura e sollievo, non potendo sempre guarire, ma non possiamo chiedere agli operatori di uccidere i loro pazienti". Lo ha ribadito stamane il Papa che ha ricevuto in udienza gli amministratori pubblici francesi del nord del Francia.
"Se uccidiamo con delle giustificazioni - ha ribadito Francesco - finiremo per uccidere sempre di più. Oso sperare che, su questioni così essenziali, il dibattito possa essere condotto nella verità per accompagnare la vita al suo termine naturale e non lasciarci coinvolgere in questa cultura dello scarto che è un po’ dappertutto".
"Gli avvenimenti del passato - ha proseguito il Pontefice - hanno contribuito alla storia e alla letteratura, come pure alle prospettive politiche ed economiche dell’intero Paese. Noi stiamo sfruttando l’eredità del passato e tante volte dimentichiamo che noi dobbiamo dare un’altra eredità a coloro che vengono dopo, l’eredità è doppia, quella che abbiamo ricevuto e quella che dobbiamo dare. E questa eredità culturale, sociale, intellettuale, va trasmessa, arricchita, va trasmessa quello che voi avete arricchito, quello che voi avete ricevuto".
La Chiesa - ha concluso il Pontefice - "cerca di raggiungere i migranti, gli anziani e i malati, tutti coloro che sono rimasti indietro, la cui più grande povertà è senza dubbio l’esclusione e la solitudine che ne deriva".