Città del Vaticano , mercoledì, 15. agosto, 2018 12:10 (ACI Stampa).
Una Ave Maria per la città di Genova, scossa dalla tragedia del crollo del Ponte Morandi, che ha causato un bilancio provvisorio di 35 vittime: al termine dell’Angelus della Solennità dell’Assunta, Papa Francesco prega per le vittime della città della Lanterna.
La pioggia ha un po’ rinfrescato l’aria di agosto, e Papa Francesco si affaccia puntuale dalla finestra dello studio del Palazzo Apostolico per ricordare a Festa dell’assunzione in cielo di Maria, che è “un privilegio accordato alla Santa Madre di Dio per la sua particolar unione con Gesù”, una “unione spirituale e corporale, iniziata dall’Annunciazione e maturata in tutta la vita di Maria attraverso la sua partecipazione al Mistero del Figlio”. "Maria sempre andava con il figlio, andava dietro Gesù, e per questo noi la chiamiamo prima discepola", chiosa il Papa.
Insomma, la vita di Maria era solo in apparenza quella di una “comune donna del suo tempo”, ma in realtà” ogni azione quotidiana era sempre compiuta da lei in unione totale con Gesù”, spiega il Papa. Una unione che “ha raggiunto l’apice” sul Calvario, motivo per cui Dio ha dato alla Madonna “partecipazione piena anche alla resurrezione di Gesù”.
Quello dell’assunzione di Maria è un mistero – sottolinea il Papa – che “ci mostra che Dio vuole salvare l’uomo intero, anima e corpo”, perché “Gesù è risorto con il corpo che aveva assunto da Maria, e l’assunzione di Maria, “creatura umana”, conferma “il nostro destino glorioso”.
Papa Francesco ricorda che i filosofi greci avevano già intuito la felicità dell’anima dell’uomo dopo la morte, ma “non concepivano che Dio avesse disposto che anche il corpo dell’uomo fosse unito all’anima nella beatitudine celeste”.