Riga , giovedì, 23. agosto, 2018 16:00 (ACI Stampa).
Quando Papa Francesco entrerà nel Duomo di Riga, potrà respirare fino in fondo lo spirito ecumenico che vive la città. Uno spirito ecumenico che è parte di Riga, e che trova nuova linfa nel fatto che l’arcivescovo luterano Janis Vanags è amico da tempo dell’arcivescovo cattolico Zbignevs Stankevics, “da quando – racconta il primo – eravamo io giovane professore di chimica e lui giovane ingegnere”.
Il Duomo luterano è a pochi passi dalla Cattedrale cattolica di San Giacomo, ma l’ufficio dell’arcivescovo Vanags è proprio dietro l’angolo della Cattedrale cattolica, e non di rado lo si vede andare a pregare lì.
Ma è nel Duomo, costruito dai Cavalieri Teutonici nel XIII secolo, che si può respirare veramente l’ecumenismo. È dedicato alla Beata Vergine Maria, e questo già è particolare, perché i Luterani non venerano la Vergine Maria. E sebbene l’altare della Vergine fosse stato distrutto nella foga dell’avvento del Protestantesimo, resta ancora quel sapore cattolico nella Chiesa.
Papa Francesco percorrerà la navata centrale si ritroverà davanti a un Battistero di pietra che è quello dove la tradizione vuole che Sant’Alberto abbia battezzato i primi cristiani della Lettonia. Ma il grande evangelizzatore del Paese fu San Meinardo, e le sue reliquie sono appena dietro l’altare centrale, sulla sinistra.
“Stiamo predisponendo tutto perché Papa Francesco possa fermarsi a venerare San Meinardo”, racconta ad ACI Stampa l’arcivescovo Vanags. Anche Giovanni Paolo II si fermò in venerazione davanti la tomba di San Meinardo.