Città del Vaticano , domenica, 10. novembre, 2019 12:12 (ACI Stampa).
Nell'Angelus odierno, in Piazza San Pietro, Papa Francesco riprende la parabola di oggi della pagina evangelica, "uno stupendo insegnamento di Gesù sulla risurrezione dei morti". E subito dopo la preghiera mariana, lancia un accorato appello per la pace in Sud Sudan, il Papa afferma "io dovrò visitare il Sud Sudan".
Il Papa cita la parabola del Vangelo di oggi: di chi sarà moglie, nella risurrezione, una donna che ha avuto sette mariti successivi, tutti fratelli tra loro, i quali uno dopo l’altro sono morti? Chiedono i sadducei a Gesù.
"Gesù non cade nel tranello e replica che i risorti nell’al di là non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio - commenta il Pontefice - Con questa risposta, Gesù anzitutto invita i suoi interlocutori e anche noi a pensare che questa dimensione terrena in cui viviamo adesso non è l’unica, ma ce n’è un’altra, non più soggetta alla morte, in cui si manifesterà pienamente che siamo figli di Dio".
"Questa limpida certezza di Gesù sulla risurrezione si basa interamente sulla fedeltà di Dio, che è il Dio della vita", afferma Papa Francesco. Il Papa ricorda la domanda che assale spesso tutti gli uomini: "Dopo questo pellegrinaggio terreno, che ne sarà della nostra vita? Apparterrà al nulla, alla morte?".
"Gesù risponde che la vita appartiene a Dio - rassicura Francesco - il quale ci ama e si preoccupa tanto di noi, al punto di legare il suo nome al nostro. La vita sussiste dove c’è legame, comunione, fratellanza; ed è una vita più forte della morte quando è costruita su relazioni vere e legami di fedeltà".