Città del Vaticano , lunedì, 27. agosto, 2018 0:40 (ACI Stampa).
Il Papa sottolinea ancora una volta l’impegno contro gli abusi di diverso genere che si sono perpetrati in Irlanda.
Sull’aereo con il quale Francesco è rientrato a Roma dopo il viaggio in Irlanda il Papa ha tenuto la consueta conferenza stampa. Molte le domande sulla questione degli abusi.
In particolare il Papa ha detto che non conosceva la questione delle così dette “adozioni illegali” e le fosse comuni di bambini.
Il Papa ne ha parlato con i rappresentati del governo irlandese che hanno mandato un memo sulla questione: collaborazione costruttiva ma anche lamento per dei fatti in cui era coinvolta la Chiesa in Irlanda. Un memorandum che il Papa studierà quindi.
E Francesco ha anche detto che “Marie Collins è un po' fissata sull’idea che era uscita. Io stimo molto Marie Collins, delle volte la chiamiamo perché dia in Vaticano conferenze. Lei è stata fissata sull’idea, che quello scritto Madre Amorevole nel quale si diceva che per giudicare i vescovi sarebbe bene o si facesse un tribunale speciale. Poi si è visto che questo non era avviabile e anche non era conveniente per le diverse culture dei vescovi che devono essere giudicati. E si prende la raccomandazione di Madre Amorevole, e si fa la giuria per ogni vescovo, ma non è la stessa. Questo vescovo va giudicato, il Papa fa una giuria che sia più capace di prendere quel caso, è una cosa che funziona meglio e anche perché per molti vescovi lasciare la diocesi, non è possibile, così i tribunali e le giurie cambiano. E così abbiamo fatto fino adesso. Sono stati giudicati parecchi vescovi, l’ultimo è l’arcivescovo di Guam, che ha fatto l’appello, e io ho deciso, perché è un caso molto molto difficile, di usare un privilegio, che ho io, di prendere su di me l’appello e non mandarlo al consiglio di appello, che fa il suo lavoro con tutti i preti, e l’ho preso su di me. Ho fatto una commissione di canonisti che mi aiuti e mi hanno detto che quando torno, in un mese al massimo, sarà fatta la raccomandazione perché io faccia il giudizio. È un caso complicato,una parte,ma non difficile perché le evidenze sono chiarissime. Le evidenze sono chiare. Non posso pregiudicare, aspetto l’informativa e poi giudicherò. Dico che le evidenze sono chiare perché sono queste evidenze quelle che hanno fatto portare al primo tribunale la condanna. Questo è stato l’ultimo passo. Adesso c’è un altro in corso e vediamo come finirà. Ma chiaro io ho detto a Marie, lo spirito e anche la raccomandazione di Come una Madre amorevole si fa… un vescovo va giudicato da un tribunale, ma non è sempre lo stesso tribunale perché non è possibile. Lei non ha capito bene quello, ma quando la vedo le spiegherò più chiaramente, io le voglio bene. La chiamiamo sempre in Vaticano”.