Roma , mercoledì, 26. febbraio, 2020 17:06 (ACI Stampa).
Con la tradizionale processione dalla Basilica di Sant’Anselmo all’Aventino, fino a quella di Santa Sabina, dove ha celebrato la Messa, il Papa ha dato inizio alla Quaresima nel giorno del Mercoledì delle Ceneri.
L’imposizione delle ceneri - ha spiegato Francesco nell’omelia - ci ricorda che “siamo deboli, fragili, mortali. Ma siamo la polvere amata da Dio. Siamo polvere preziosa, destinata a vivere per sempre. Siamo la terra su cui Dio ha riversato il suo cielo, la polvere che contiene i suoi sogni. Siamo la speranza di Dio, il suo tesoro, la sua gloria”.
“La cenere - ha proseguito - ci ricorda il percorso della nostra esistenza: dalla polvere alla vita. Siamo polvere, terra, argilla, ma se ci lasciamo plasmare dalle mani di Dio diventiamo una meraviglia. Eppure spesso vediamo solo la nostra polvere! Ma il Signore ci incoraggia: il poco che siamo ha un valore infinito ai suoi occhi. Siamo nati per essere amati, siamo nati per essere figli di Dio”.
Secondo il Papa la “Quaresima non è il tempo per riversare sulla gente inutili moralismi, ma per riconoscere che le nostre misere ceneri sono amate da Dio. È tempo di grazia. Siamo al mondo per camminare dalla cenere alla vita”.
Pertanto - ha ricordato il Pontefice - “non polverizziamo la speranza, non inceneriamo il sogno che Dio ha su di noi. Non cediamo alla rassegnazione. La cenere che riceviamo sul capo scuote i pensieri che abbiamo in testa. Ci ricorda che noi, figli di Dio, non possiamo vivere per inseguire la polvere che svanisce”.