Città del Vaticano , giovedì, 1. luglio, 2021 19:00 (ACI Stampa).
Si conclude la Giornata di preghiera per il Libano voluta da Papa Francesco. Una giornata ricca di incontri, discussioni, momenti di riflessione in Vaticano. Tutto questo per concentrarsi, insieme agli altri leader religiosi, sul Libano, una terra attraversata da una grande crisi. Un popolo, quello libanese “deluso e spossato, bisognoso di certezze, di speranza, di pace”, come dice il Pontefice. Francesco chiude l'evento in Basilica con la preghiera ecumenica per la Pace e alcune sue parole di speranza e conforto.
Dopo tre sessioni di discussione a porte chiuse nel Palazzo Apostolico, il Papa prega in tutte le lingue per invocare il dono della pace nella Basilica di San Pietro.
Dopo varie letture, invocazioni e canti delle diverse tradizioni rituali presenti in Libano, con testi in arabo, siriaco, armeno, caldeo, il Pontefice prega in particolare "per il Medio Oriente e per tutti i paesi e le comunità che soffrono a causa di conflitti e di violenza, affinché un nuovo spirito di solidarietà e di riconciliazione sorga in tutti i settori della società e conduca alla pace e all’armonia senza discriminazione e ingiustizia".
Infine, l'impegno per la pace suggellato dal segno della pace, che non è scambiato nel modo tradizionale, nel rispetto delle normative legate alla pandemia. Poi, un momento di silenzio, durante il quale ciascuno invoca il dono della pace o esprime dentro di sé il sincero desiderio per tale dono. A conclusione di questo momento di silenzio, alcuni giovani consegnano ai Capi di Chiesa una lampada accesa come simbolo della volontà di diventare portatori della luce della pace nel mondo.
Papa Francesco chiude l'incontro con queste parole: "Con la nostra preghiera abbiamo voluto accompagnare questo grido. Non desistiamo, non stanchiamoci di implorare dal Cielo quella pace che gli uomini faticano a costruire in terra. Chiediamola insistentemente per il Medio Oriente e per il Libano. Questo caro Paese, tesoro di civiltà e di spiritualità, che ha irradiato nei secoli saggezza e cultura, che testimonia un’esperienza unica di pacifica convivenza, non può essere lasciato in balia della sorte o di chi persegue senza scrupoli i propri interessi. Perché il Libano è un piccolo-grande Paese, ma è di più: è un messaggio universale di pace e di fratellanza che si leva dal Medio Oriente”.