Città del Vaticano , venerdì, 1. gennaio, 2021 12:13 (ACI Stampa).
La Madonna tiene il figlio tra le braccia come fa con noi e “lo sguardo rassicurante e consolante della Vergine Santa è un incoraggiamento a far sì che questo tempo, donatoci dal Signore, sia speso per la nostra crescita umana e spirituale, sia tempo per appianare gli odi e le divisioni, sia tempo per sentirci tutti più fratelli, sia tempo di costruire e non di distruggere, prendendoci cura gli uni degli altri e del creato”.
Così Papa Francesco saluta il nuovo anno prima della recita dell’ Angelus dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico. Ha dovuto rinunciare alla celebrazione della Messa per una sciatalgia, ma ha voluto esserci per la preghiera mariana.
Il Papa ha ricordato la Giornata per la Pace spiegando che “i dolorosi eventi che hanno segnato il cammino dell’umanità nell’anno trascorso, specialmente la pandemia, ci insegnano quanto sia necessario interessarsi dei problemi degli altri e condividere le loro preoccupazioni. Questo atteggiamento rappresenta la strada che conduce alla pace, perché favorisce la costruzione di una società fondata su rapporti di fratellanza. Ciascuno di noi, uomini e donne di questo tempo, è chiamato a realizzare la pace ogni giorno e in ogni ambiente di vita, tendendo la mano al fratello che ha bisogno di una parola di conforto, di un gesto di tenerezza, di un aiuto solidale. Questo per noi è un compito dato da Dio. E si costruisce essendo in pace noi stessi”.
Si deve sviluppare, dice il Papa, “una mentalità e una cultura del “prendersi cura”, al fine di sconfiggere l’indifferenza, lo scarto e la rivalità, che purtroppo prevalgono”. La pace è vita non è assenza di guerra.
Le sole forze umane non bastano, perché “la pace è anzitutto dono di Dio; va implorata con incessante preghiera, sostenuta con un dialogo paziente e rispettoso, costruita con una collaborazione aperta alla verità e alla giustizia e sempre attenta alle legittime aspirazioni delle persone e dei popoli. Il mio auspicio è che regni la pace nel cuore degli uomini e nelle famiglie; nei luoghi di lavoro e di svago; nelle comunità e nelle nazioni. É or che pensiamo che la vita oggi è sistemata dalla guerre e le inimicizie, ma vogliamo pace e questo è un dono.