Sofia , domenica, 5. maggio, 2019 12:03 (ACI Stampa).
“Nella storia della Chiesa, anche qui in Bulgaria, ci sono stati Pastori che si sono distinti per santità della vita”.
Partendo dalla Resurrezione di Cristo il Papa ha detto: "Lui vive e ti vuole vivo! Lui è in te, Lui è con te e non ti lascia mai. Lui cammina con te. Per quanto tu ti possa allontanare, accanto a te c’è il Risorto, che continuamente ti chiama, ti aspetta per ricominciare. Lui non ha mai paura di ricominciare: sempre ci dà la mano per rincominciare, per alzarci e rincominciare".
Papa Francesco ha ricordato San Giovanni XXIII, “un santo pastore, la cui memoria è particolarmente viva in questa terra”, ed aggiunge: Qui ha imparato ad apprezzare la tradizione della Chiesa Orientale, instaurando rapporti di amicizia con le altre Confessioni religiose. La sua esperienza diplomatica e pastorale in Bulgaria lasciò un’impronta così forte nel suo cuore di pastore da condurlo a favorire nella Chiesa la prospettiva del dialogo ecumenico, che ebbe un notevole impulso nel Concilio Vaticano II, voluto proprio da Papa Roncalli. In un certo senso, dobbiamo ringraziare questa terra per l’intuizione saggia e ispiratrice del “Papa buono”.
Lo fa prima della recita del Regina Coeli e dopo la preghiera silenziosa davanti al Trono dei Santi Cirillo e Metodio nella chiesa più famosa di Sofia, la Cattedrale Patriarcale, dedicata al principe, santo per gli ortodossi, Aleksandr Nevskij.
Poi sulla Piazza antistante, intitolata sempre a Sant'Aleksandr Nevskij, prima della recita della preghiera mariana, il Papa ha ricordato che la Bulgaria “pur essendo un Paese ortodosso, è un crocevia in cui si incontrano e dialogano varie espressioni religiose” cammino da percorrere sempre più necessario. Il Papa si è fermato a lungo a salutare alcuni dei non molti presenti, regalando rosari, sorrisi e battute