Città del Vaticano , sabato, 11. agosto, 2018 20:46 (ACI Stampa).
“Abbiamo tanti motivi per correre: spesso solo perché ci sono tante cose da fare e il tempo non basta mai. A volte ci affrettiamo perché ci attira qualcosa di nuovo, di bello, di interessante. A volte, al contrario, si corre per scappare da una minaccia, da un pericolo…” Papa Francesco invita così i ragazzi del Circo Massimo a riflettere dopo la lettura del passo del Vangelo che ha dato il via alla veglia di preghiera per il Sinodo di ottobre.
Dopo le domande e le risposte del Papa ai giovani è arrivato il momento della preghiera.
Il Vangelo della scoperta della resurrezione di Gesù, quando Giovanni che è il più giovane, corre davanti a Pietro. E poi c'è Maria, quando la fede diventa tiepida dice il Papa, andiamo da lei.
“Da quella mattina, -dice il Papa- la storia non è più la stessa”, e “da quell’alba del primo giorno dopo il sabato, ogni luogo in cui la vita è oppressa, ogni spazio in cui dominano violenza, guerra, miseria, là dove l’uomo è umiliato e calpestato, in quel luogo può ancora riaccendersi una speranza di vita”.
Ecco allora l’invito del Papa: “non accontentatevi del passo prudente di chi si accoda in fondo alla fila” perché “la Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede. E quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti, abbiate la pazienza di aspettarci, come Giovanni aspettò Pietro davanti al sepolcro vuoto”.