Città del Vaticano , venerdì, 26. febbraio, 2016 18:00 (ACI Stampa).
Rapporti “protocollari e ufficiali”, senza confidenza, e una agenda basata su quattro punti fondamentali: lotta alla povertà e lotta al narcotraffico, aiuti umanitaria per i profughi cristiani con una speciale attenzione per la Siria, cura dell’ambiente. Questo è il piano di Mauricio Macrì, da poco eletto presidente dell’Argentina, per l’incontro il 28 febbraio con il suo connazionale più famoso, Papa Francesco.
Sono due i motivi per cui Macrì vuole rapporti più “ufficiali”: per marcare una distinzione dal governo di Cristina Kirchner, che faceva dell’informalità con Papa Francesco una forza elettorale (sebbene i rapporti con Jorge Mario Bergoglio non fossero stati propriamente idilliaci); e per andare oltre i dissapori che ci sono stati con il Cardinal Jorge Mario Bergoglio quando questi era arcivescovo di Buenos Aires e Macrì a capo del governo della città.
I dissapori riguardavano l’appoggio che Macrì aveva dato al riconoscimento delle unioni dello stesso sesso. Un appoggio contestato apertamente dal Cardinal Bergoglio, in un incontro ad altissimo livello che i due avevano avuto nell’arcivescovado, al termine del quale il futuro Papa aveva detto che “Macrì è venuto meno ai suoi doveri di governante”.
Ora che è presidente di Argentina, il tema delle unioni civili tra persone dello stesso sesso viene di nuovo a galla, insieme a quello di un appoggio del presidente Macrì alla legalizzazione dell’aborto. Timore, quest’ultimo, potenziato dal fatto che negli ultimi tempi di campagna elettorale Jaime Duran Barba, consigliere del presidente, ha espresso il suo forte sostegno alla legge sull’aborto, senza essere smentito dal governo in nessun modo. Tutti gli osservatori in Argentina sono convinti che Macrì dirà pubblicamente e chiaramente al Papa che non approva l’aborto, per dissipare ogni dubbio.
Certo è che l’appoggio di Papa Francesco è oggi fondamentale per il nuovo governo argentino, che vuole mettere da parte l’era Kirchner e vuole trasportare l’Argentina verso un capitolo nuovo. Per questo, non giova all’immagine il fatto che Papa Francesco non abbia mai chiamato il neo presidente per congratularsi dell’elezione, un tema che i media di opposizione non mancano di far notare. Ma poi Papa Francesco ha inviato un biglietto di auguri per il compleanno del presidente, tramite Adriana Triaca.