Città del Vaticano , sabato, 13. ottobre, 2018 15:00 (ACI Stampa).
Sono stati 32 minuti di colloquio cordiale, quelli tra Papa Francesco e il presidente cileno Sebastián Piñera Echenique, cui ha fatto seguito il bilaterale con il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, e con il “ministro degli Esteri” vaticano, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher. Tra i temi, non poteva mancare la dolorosa piaga dell’abuso contro i minori.
Tema che assume particolare importanza, nel giorno in cui la Sala Stampa della Santa Sede annuncia la decisione di Papa Francesco di ridurre allo stato laicale due vescovi coinvolti nello scandalo in Cile, Francisco José Cox Huneeus, Arcivescovo emerito di La Serena e Marco Antonio Órdenes Fernández, Vescovo emerito di Iquique.
E non poteva mancare anche perché negli scorsi giorni il presidente Piñera era stato protagonista di dichiarazioni durissime contro la Chiesa in Cile, accusata di coprire gli abusi in una intervista, mentre le autorità cilene avevano chiamato a testimoniare il Cardinale Ezzati, arcivescovo di Lima, e avevano chiesto l’apertura degli archivi della Chiesa.
Queste tensioni non si sono però notate nel clima rilassato dell’incontro. Piñera è stato eletto presidente del Cile nel dicembre 2017, ed è al suo secondo mandato da presidente, dato che aveva già ricoperto l’incarico dal 2010 al 2014, ed è alla sua prima visita ufficiale in Vaticano dopo aver preso l’incarico.
Accompagnato dalla moglie, dal ministro degli Esteri Roberto Ampuero, da sei senatori e sei deputati e due imprenditori locali, Piñera ha regalato a Papa Francesco una scatola di lapislazzuli, creata da una fondazione presieduta dalla First Lady Cecilia Morel e che ha voluto un mese di lavoro.