Città del Vaticano , domenica, 27. settembre, 2020 16:00 (ACI Stampa).
Ho chiesto a Papa Francesco di sollevare la sua voce in modo da ristabilire la giustizia e la pace”. Karekin II, Catholicos della Chiesa Apostolica Armena, ha incontrato il Papa prima dell’Angelus, e prima di una sua precipitosa partenza per l’Armenia, scossa dalle notizie di nuovi conflitti in Nagorno Karabach, Artsakh nel nome storico armeno della regione contesa dall’Azerbaijan. E la conversazione, di circa 40 minuti, si è concentrata a lungo proprio sul conflitto e sulla situazione nella regione.
Lo ha raccontato ad ACI Stampa lo stesso Catholicos Karekin II, in una intervista appena prima della partenza, dopo aver incontrato il Papa accompagnato dall’arcivescovo Khajag Barsamian, rappresentate della Chiesa Apostolica Armena a Roma, e da padre Hyacinthe Destivelle, officiale del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani che si occupa del rapporto con le Chiese ortodosse orientali.
L’incontro con Papa Francesco era stato programmato per il 28 settembre, ed era parte di una serie di incontri in Vaticano. Il Catholicos ha infatti potuto avere un dialogo anche con il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, e con il Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
Nella notte tra sabato e domenica, però, nuovi scontri si sono verificati alla frontiera. La regione, a maggioranza armena, era stata data all’Azerbaijan su decisione di Stalin. Nel momento in cui l’Azerbaijan aveva deciso di lasciare l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, un referendum aveva costituito il nuovo stato della federazione. Gli azeri reagirono militarmente, e ci fu un accordo di cessate il fuoco nel 1993. Da allora, le tensioni sono rimaste latenti, e sono arrivate quasi ad un aperto conflitto lo scorso agosto. L’Armenia, che ha proclamato la legge marziale e la piena mobilitazione militare, lamenta che l’Azerbaijan ha mosso un attacco contro il Nagorno Karabach. L’Azerbaijan sostiene che il suo attacco è una risposta ad un lancio di granate armena.
Di tutto questo ha parlato il Catholicos Karekin II con Papa Francesco, in quello che è stato il sesto incontro con lui, avvenuto dopo aver partecipato ad una celebrazione nella Basilica di San Pietro.