Città del Vaticano , venerdì, 5. febbraio, 2016 16:30 (ACI Stampa).
Quello da cui Papa Francesco celebrerà Messa a Ciudad Juarez, nell’ultima tappa del suo viaggio in Messico, sarà un altare montato in modo che si possa vedere sul lato americano e sul lato messicano. Dal Messico, Papa Francesco guarderà al di là della rete, che divide una comunità, due diocesi e rappresenta confine tra i disperati e la speranza. Sarà così che il Papa concluderà il suo viaggio in Messico, che avrà luogo dal 12 al 18 febbraio.
Che poi si dovrebbe chiamare viaggio a Cuba e in Messico, dato lo straordinario annuncio dell’incontro a Cuba tra il patriarca ortodosso di Russia Kirill e il Papa, che farà scalo en la isla durante il suo percorso verso il Messico.
Per quanto riguarda il viaggio in Messico, Papa Francesco ha voluto un viaggio con la gente e in mezzo alla gente, lontano da ogni tipo di clamore diplomatico. E lo spiegano alcune scelte che padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha illustrato nel suo consueto briefing che tiene con i giornalisti prima di ogni viaggio internazionale.
Manca dall’agenda l’incontro con il mondo della cultura, inizialmente previsto nella sera di domenica 14 febbraio. Ma ciò è dovuto – spiega Padre Lombardi – “al fatto che Papa Francesco andà ad Ecatepec per dire Messa. E lì il posto è molto ventoso, la notte fa freddo. Così è stato chiesto di non celebrare Messa troppo presto di mattina. Si è spostato in avanti il programma. Tornando tardi a Città del Messico, il Papa ha preferito non cancellare l’appuntamento all’ospedale Pediatrico Federico Gomez”.
Un incontro che sarà riservato, racconta padre Lombardi, perché il Papa si vuole fermare personalmente in ogni stanza, con i suoi tempi. E ci sarà anche un momento di raccoglimento privato davanti alla Vergine di Guadalupe, dopo la Messa che si terrà la sera del 13 febbraio.