Vilnius , lunedì, 25. giugno, 2018 18:00 (ACI Stampa).
“Per crucem, ad astra”, attraverso la croce verso le stelle: il motto del Beato Teofilius Matulionis, martire del comunismo beatificato esattamente un anno fa, rappresenta forse la più perfetta sintesi della vita del Beato. E Papa Francesco in una particolare occasione durante il suo viaggio in Lituania del 22-23 settembre prossimi.
Il viaggio in Lituania è parte di un più ampio viaggio di Papa Francesco negli Stati del Baltico, che lo porterà a toccare anche Lettonia ed Estonia. Ma nei due giorni in Lituania, tra la capital Vilnius e la vecchia capital Kaunas, ci sarà anche un momento di preghiera all’edificio che fu il quartier generale del KGB nel centro di Vilnius. Il seminterrato di quell’edificio è stato anche luogo di internamento del Beato Matulionis.
Pregando di fronte all’edificio, Papa Francesco renderà omaggio non solo al Beato Matulionis, ma ai tanti martiri del comunismo della nazione che è stata chiamata “territorio del sangue”. Tra le nazioni che più hanno pagato un tributo di sangue al regime sovietico, la Lituania è stata anche la prima delle Repubbliche sovietiche a riprendersi l’indipendenza.
Il Beato Matulionis è un simbolo di questa terra del sangue. Tanto più che morì martire ”propter aerumnas carceris, a causa delle sofferenze del carcere”, dopo che era stato imprigionato nel 1923, nel 1929 e infine nel 1946, per poi morire nel 1958, dopo aver trascorso dieci anni tra carcere ed esilio e aver subito, tre giorni prima della morte, la perquisizione severa della sua casa.
“La beatificazione di Teofilo Matulionis – spiega l’arcivescovo Gintaras Grusas – rappresenta il riconoscimento internazionale non solo di lui, ma anche, con la sua persona, della storia dolorosa della Lituania”.