Bagdad , venerdì, 26. febbraio, 2021 15:00 (ACI Stampa).
Per la prima volta, un Papa celebrerà una Messa in rito caldeo. Peccato, però, che vi potranno partecipare solo 500 persone. Il viaggio del Papa in Iraq, che comincerà il prossimo 5 marzo, si prevede difficile anche per le restrizioni da coronavirus, ulteriormente inasprite ieri dal Consiglio dei Ministri per un nuovo picco di contagi: nessuno potrà muoversi di regione in regione, all’interno del territorio iracheno.
Eppure, i preparativi fervono, a Baghdad, a Erbil, a Qaraqosh e Mosul. Le chiese vengono lavate accuratamente, il Patriarca Sako ha chiesto al sindaco di Baghdad di far trovare una città pronta e pulita, i bambini preparano le coreografie dell’accoglienza. Sarà un viaggio difficile, e in pochi potranno vedere il Papa. Ma, ed è questo il dato interessante, ci potranno essere anche musulmani, perlomeno in Kurdistan, come ha spiegato il Mullah Abdullah Wayasi dell’Unione degli Studiosi islamici del Kurdistan.
Il Cardinale Sako ha diffuso varie istruzioni da seguire per la visita. Ma, su tutte, c’è una raccomandazione ai fedeli: “Preservare il carattere pastorale e spirituale della visita, ascoltare gli importanti messaggi rivolti da Sua Santità Papa Francesco, non fermarvi all’aspetto festoso esterno”.
Nelle sue istruzioni, il Cardinale Sako sottolinea di sperare che “gli iracheni rispondano personalmente e collettivamente alla chiamata di Papa Francesco, messaggero di pace, ad aderire a valori comuni, di solidarietà e cooperazione al fine di proteggere la vita dei cittadini e rispettare la loro vita e dignità”.
Quindi: le cose pratiche: non tutti possono partecipare di persona. Le restrizioni sono varie. La Messa a Baghdad, nella cattedrale di San Giuseppe, è prevista per sabato 6 marzo. Il Papa celebrerà in rito caldeo, e le preghiere saranno recitate in caldeo, siriaco, arabo e italiano. Non ci potranno essere più di 500 persone a partecipare, che saranno distribuite nella chiesa e nel cortile. Il numero include anche figure ufficiali.