Città del Vaticano , domenica, 28. maggio, 2023 10:37 (ACI Stampa).
Lo Spirito Santo che scende sugli apostoli a Pentecoste porta armonia. Eppure “nel mondo c’è tanta discordi, tanta divisione”, siamo “tutti collegati, eppure ci troviamo scollegati tra di noi, anestetizzati dall’indifferenza e oppressi dalla solitudine”. In uno scenario di guerre e divisioni, quando sembra incredibile “il male che l’uomo può commettere”, Papa Francesco mette in luce che “è lo spirito della divisione, il diavolo, il cui nome significa proprio “divisore, uno Spirito che non riusciamo contrastare senza l’aiuto dello Spirito Santo. E invita a rimettere lo Spirito Santo al centro della Chiesa, specialmente in questo cammino sinodale che serve proprio ad ascoltare la sua voce, e non va visto come un Parlamento con diritti da reclamare.
Messa di Pentecoste, il giorno in cui lo Spirito Santo scende sugli apostoli e, in pratica, li manda in missione. Papa Francesco presiede la celebrazione, ricordando che lo Spirito agisce “nel mondo che ha creato, nella Chiesa e nei nostri cuori”.
E così, lo Spirito è “creatore”, dà al mondo “armonia”, rinnova la terra “non cambiando la realtà, bensì armonizzandola. Eppure, c’è discordia nel mondo, dovuta proprio al diavolo che gode “degli antagonismi, delle ingiustizie, delle calunnie, e così “di fronte al male della discordia, i nostri sforzi per costruire l’armonia non bastano”.
Da qui, lo Spirito buono di Gesù, riversato al culmine della sua Pasqua per “opporsi allo spirito divisore”.
Ma lo Spirito Santo opera anche nella Chiesa, ma senza impartire istruzioni chiare e norme universali, bensì “scendendo su ciascun apostolo”, dando ad ognuno “grazie e carismi differenti”, che però non generano confusione, ma creano armonia, in un ordine “né imposto, né omologato”, non creando “una lingua uguale per tutti”, né “cancellando differenze e culture”.