Città del Vaticano , mercoledì, 11. dicembre, 2024 9:20 (ACI Stampa).
La speranza è una virtù sommamente attiva che aiuta a farle succedere le cose Papa Francesco lo ha detto nella catechesi dell'udienza generale che ha tenuto nell' Aula Paolo VI questa mattina.
Il Papa ha parlato di Speranza nell'ambito delle catechesi sullo Spirito Santo.
Con la voce debole come negli ultimi giorni e ancora l'ematoma sul mento molto visibile il Papa ha ripreso la invocazione tipica dell' Avvento: Vieni! "A chi è rivolta questa invocazione? A Cristo risorto" ha spiegato il "grido e l’attesa che esso esprime non si sono mai spenti nella Chiesa".
La invocazione: vieni ! Si fa tramite lo Spirito Santo: "e' Lui che “annuncia le cose future” (cfr Gv 16,13) e le fa desiderare e attendere. Ecco perché Cristo e lo Spirito sono inseparabili, anche nell’economia della salvezza. Lo Spirito Santo è la sorgente sempre zampillante della speranza cristiana" e "se la Chiesa è una barca, lo Spirito Santo è la vela che la spinge e la fa avanzare nel mare della storia, oggi come in passato! Speranza non è una parola vuota, o un nostro vago desiderio che le cose vadano per il meglio: è una certezza, perché è fondata sulla fedeltà di Dio alle sue promesse. Per questo si chiama virtù teologale: perché è infusa da Dio e ha Dio per garante. Non è una virtù passiva, che si limita ad attendere che le cose succedano. È una virtù sommamente attiva che aiuta a farle succedere".
Non si tratta per i Cristiani di una speranza generica: "Il cristiano non può accontentarsi di avere speranza; deve anche irradiare speranza, essere seminatore di speranza. È il dono più bello che la Chiesa può fare all’umanità intera, soprattutto nei momenti in cui tutto sembra spingere ad ammainare le vele". E "non sarà tanto la forza degli argomenti a convincere le persone, quanto l’amore che in essi sapremo mettere. Questa è la prima e più efficace forma di evangelizzazione. Ed è aperta a tutti!".