Città del Vaticano , domenica, 14. giugno, 2020 10:22 (ACI Stampa).
L’Eucarestia ci rende “immuni dalla nostra tristezza”, e guarisce la nostra memoria orfana, chiusa, negativa. Ed è un dono tale che “spegne in noi la fame di cose e accende il desiderio di servire. Ci rialza dalla nostra comoda sedentarietà, ci ricorda che non siamo solo bocche da sfamare, ma siamo anche le sue mani per sfamare il prossimo”. Lo spiega Papa Francesco nell’omelia della festività del Corpus Domini.
È la prima Messa post-emergenza pandemia, e Papa Francesco invita tutti alla solidarietà. “È urgente ora prenderci cura di chi ha fame di cibo e dignità, di chi non lavora e fatica ad andare avanti. E farlo in modo concreto, come concreto è il Pane che Gesù ci dà. Serve una vicinanza reale, servono vere e proprie catene di solidarietà. Gesù nell’Eucaristia si fa vicino a noi: non lasciamo solo chi ci sta vicino!”
Da tempo, Papa Francesco celebra il Corpus Domini la domenica successiva alla Pentecoste, come si fa in parrocchia, e non nel giorno reale della festività, che è il giovedì dopo Pentecoste. Quest’anno, per via della pandemia, non è stato possibile visitare una parrocchia o partecipare ad una processione, né celebrarlo come si faceva una volta tra San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore. Ma, per la prima volta dall’inizio della pandemia, ci sono una cinquantina di persone ad assistere alla Messa di Papa Francesco.
L’omelia di Papa Francesco parte dalla necessità di fare memoria, perché senza fare memoria del bene ricevuto “diventiamo estranei a noi stessi, passanti dell’esistenza”, e ci “sradichiamo dal terreno che ci nutre e ci lasciamo portare via come foglie dal vento”.
Fare memoria, per Papa Francesco, è “riannodarsi ai legami più forti”, e infatti “la memoria non è una cosa privata”. Il problema arriva se si interrompe la catena dei ricordi, e poi l’altro problema è ricordare ciò di cui non si è fatto esperienza. È per questo, spiega Papa Francesco, che Dio “ha lasciato un memoriale”, non solo parole, Scrittura o segni, che sono facili da dimenticare, ma “un Cibo, ed è difficile dimenticare un sapore; un Pane nel quale c’è Lui, Vivo e Vero, con tutto il sapore del suo amore”.