Città del Vaticano , venerdì, 26. aprile, 2019 15:00 (ACI Stampa).
Non c’è il riferimento alla possibile canonizzazione del Cardinale Aloijzje Stepinac nel comunicato finale dell’incontro tra Papa Francesco e il presidente di turno della presidenza tripartita bosniaca Milorad Dodik. Ma Dodik, che è della componente serba, aveva annunciato che avrebbe voluto affrontare la questione con Papa Francesco.
La visita, diplomaticamente importante per la Bosnia per rafforzare i rapporti con la Santa Sede, si colora così di un ulteriore tassello del dibattito sul Cardinale Stepinac, beatificato da Giovanni Paolo II, il cui processo di canonizzazione è sospeso a causa delle proteste serbe, che vedono in lui un difensore degli ustascia in Croazia. Papa Francesco aveva stabilito una commissione mista cattolica-ortodossa per fare luce sulle circostanze storiche, che però non era arrivata a nessuna conclusione, se non a quella che era il Papa solo a dover decidere su una eventuale canonizzazione. Continua, però, la pressione serba, anche attraverso le parole del presidente Dodik, che dopo l'incontro ha detto di aver semplicemente portato al Papa i saluti del Patriarca della Chiesa ortodossa serba Irenej e di ringraziare per la costituzione della commissione mista.
Si legge nel comunicato della Sala Stampa della Santa Sede che “nel corso dei cordiali colloqui ci si è soffermati sulle buone relazioni bilaterali e sulla presenza della comunità cattolica in Bosnia ed Erzegovina e si è parlato della situazione del Paese e delle sfide economiche e sociali che affronta”.
Prosegue il comunicato: “È stata altresì ribadita l’esigenza di garantire l’effettiva parità dei popoli costituenti e la riconciliazione tra di loro, sottolineando l’importanza del dialogo e del mutuo rispetto anche in ambito istituzionale, per il superamento delle divisioni e il conseguimento della pace. Ci si è soffermati, infine, su temi di comune interesse riguardanti l’ambito internazionale, con particolare riferimento alle prospettive di allargamento dell’Unione Europea ai Balcani occidentali.”
Il colloquio è durato 34 minuti, con un interprete. Dodici persone componevano la delegazione del presidente. Al termine, allo scambio di doni, il presidente Dodik ha donato una icona di San Sava in legno e oro, e lo ha definito “il santo pù mportante tra gli ortodossi”, e poi un candelabro.