Città del Vaticano , lunedì, 25. febbraio, 2019 18:00 (ACI Stampa).
Niente è ancora ufficiale, e ogni annuncio è prematuro. Ma in Giappone, i grandi preparativi per la visita di Papa Francesco sono già cominciati. Tutto, ovviamente, a livello informale. I vescovi della Conferenza Episcopale ne hanno parlato informalmente la scorsa settimana, durante la loro assemblea generale, e hanno cominciato a pensare a un primo programma. Che sarebbe di quattro giorni, con visite a Tokyo e Nagasaki e forse a Hiroshima.
Tutto deve ancora essere definito, comunque, e i vescovi hanno preparato un primo comitato preparatore della visita.
Che il Papa sarebbe andato in Giappone lo aveva detto lui stesso ad una giornalista giapponese, nel volo verso Panama. E la data probabile era subito stata novembre, e probabilmente la fine di novembre. Perché sarà allora che sarà finita la complessa procedura di intronizzazione del nuovo imperatore del Giappone.
Nel 2016, l’imperatore Akihito aveva annunciato al Parlamento la sua decisione di abdicare, e questo aveva portato ad una legge ad personam e a complesse procedure. Il 30 aprile, l’abdicazione sarà conclusa, e l’1 maggio il figlio Naruhito comincerà la sua era, la Hiro, con una tradizionale cerimonia di Stato che è solo il primo di una serie di appuntamenti rituali gestiti dal governo. Ad ottobre, si terrà la cerimonia Soku, vale a dire l’intronazione e la presentazione ufficiale dell’imperatore al popolo e ai rappresentati diplomatici accreditati a Tokyo, mentre intorno alla metà di novembre si terrà la Festa del Grande Ringraziamento (Daijosai) con lo scopo di rinsaldare il legame dell’imperatore con la dea Amaterasu, da cui la leggenda narra discenda la famiglia reale.
Dunque, sarà solo a novembre che tutto potrà essere pronto per una visita di Papa Francesco.