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Papa Francesco celebra la Pentecoste con il Rinnovamento carismatico ecumenico

Il Papa alla veglia del Rinnovamento dello Spirito |  | CTV
Il Papa alla veglia del Rinnovamento dello Spirito | CTV
Il Papa alla veglia del Rinnovamento dello Spirito |  | CTV
Il Papa alla veglia del Rinnovamento dello Spirito | CTV

Insolito vedere Papa Francesco cantare con forza, vivacità ed entusiasmo. Capita in un pomeriggio di sole al Circo Massimo: canti, testimonianze e una predica di Padre Cantalamessa che inneggia ad un ecumenismo di fatto basato sulla carità mettendo da parte le questioni dottrinali, che certo, dice il frate, ancora dividono.

I 50 anni dei movimenti carismatici cattolici ed evangelici sono stati celebrati così nel pomeriggio di oggi.

Poco dopo le 17.30 è arrivato anche Papa Francesco, il quale, con gli altri leaders dei movimenti, altre confessioni cristiane e gruppi del Rinnovamento Carismatico, ha ascoltato la predica del padre francescano Cantalamessa che ha sottolineato l’accento ecumenico dell’evento.

Tra le testimonianze anche quella del pastore Giovanni Traettino, amico di Papa Francesco e fondatore di una comunità pentecostale che si chiama “chiesa evangelica della riconciliazione”.

Tra i cardinali presenti anche Agostino Vallini, vicario di Roma uscente, Salvatore De Giorgi, Christoph Schönborn, da sempre vicino ai carismatici.

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Il Papa questa mattina aveva ricevuto in Vaticano i capi dei movimenti e delle comunità “Camminiamo insieme - aveva detto nel suo saluto - facciamo l’aiuto ai poveri insieme, educazione insieme. Noi sempre in cammino, mai fermi! Vi ringrazio perché io so che voi lo fate, io vorrei finire come fratelli pregando il nostro Padre ognuno nella sua lingua”.

Nel suo saluto al Circo Massimo, Papa Francesco ha ringraziato per la testimonianza, e poi ha riletto le pagine del Vangelo della Pentecoste: “Oggi siamo in un cenacolo a cielo aperto perché non abbiamo paura, e con il cuore aperto, e proclamiamo che Gesù è il Signore”.

Lo Spirito Santo - dice il Papa - "ci vuole uniti per la missione, per proclamare che Gesù è il Signore e che la pace è possibile, ma se accentuiamo le differenze tra noi non è possibile". E così, il Papa parla di "diversità riconciliata”.

Vale a dire “capire che ci sono le differenze, ma capire il messaggio delle resurrezione di Gesù nella nostra propria lingua”. Il Papa quindi parla di “corrente di grazia” che nasce ecumenica.

E dal luogo di martirio dei primi cristiani il Papa ricorda l’ecumenismo del sangue. “Ci unisce - afferma - la testimonianza die nostri martiri di oggi” e per questo “oggi è più urgente che mai l’ecumenismo” e quindi “amarci” e “in cammino” perché lo Spirito ci vuole in cammino.

Si tratta, aggiunge, di una corrente di grazia per tutta la Chiesa e “tutti siamo servi di questa corrente di grazia”.

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Il Papa parla quindi di gioia da sperimentare, gioia dell’annuncio, il lieto annuncio, e ricorda il testi del cardinale Suenens  che fu tra i primi, convinti sostenitori dello sviluppo del Rinnovamento, entrando subito in contatto con “gli studenti di Duquesne”.

Il Papa ringrazia anche per il lavoro di unificazione di tutti i movimenti carismatici in corso e il Rinnovamento carismatico cattolico per la disponibilità al servizio.

Ecumenismo e Pentecoste: un binomio apparentemente facile, ma nella realtà delicatissimo.

In particolare c’è da ricordare che le comunità evangelicals di stile americano scivolano e si confondono spesso con quelle sette che hanno insidiato la Chiesa in America Latina.

La differenza è quella sacramentale. Lo Spirito Santo è fondamento dei Sacramenti che sono la vera forza della Chiesa Cattolica e mancano nelle comunità pentecostali.