Città del Vaticano , sabato, 8. dicembre, 2018 12:13 (ACI Stampa).
Quando il Signore cerca, ci sono due possibili risposte: il “mi sono nascosto” di Adamo e l’ “Eccomi” di Maria. Ed è su queste due alternative che si centrano le letture della liturgia del giorno dell’Immacolata Concezione. Papa Francesco lo spiega nell’Angelus, sottolineando che “l’Eccomi apre a Dio, mentre il peccato chiude, isola, fa rimanere soli in se stessi”. Al termine dell’Angelus, il ricordo della beatificazione dei martiri di Algeria, e quello dell’Azione Cattolica, di cui si celebrano i 150 dalla fondazione.
In piazza San Pietro campeggia il Presepe di sabbia, svelato ieri pomeriggio, e Papa Francesco si prepara a fare nel pomeriggio la consueta visita piazza di Spagna, per l’incoronazione della statua della Madonna che si fa dal 1953.
Nel suo commento alle letture del giorno, Papa Francesco nota come alle origini c’è l’uomo che dice no a Dio, e invece la pienezza di compie com l’eccomi di Maria. “Eccomi – dice Papa Francesco - è la parola-chiave della vita. Segna il passaggio da una vita orizzontale, centrata su di sé e sui propri bisogni, a una vita verticale, slanciata verso Dio”.
Insomma, “eccomi è essere disponibili al Signore, è la cura per l’egoismo, l’antidoto a una vita insoddisfatta, a cui manca sempre qualcosa. Eccomi è il rimedio contro l’invecchiamento del peccato, è la terapia per restare giovani dentro. Eccomi è credere che Dio conta più del mio io. È scegliere di scommettere sul Signore, docili alle sue sorprese”.
Papa Francesco invita a iniziare tutte le giornate con “Eccomi, Signore, oggi si compia in me la tua volontà”. E sottolinea che Maria continua con “avvenga per me secondo la tua parola”, e cioè “non secondo me, ma secondo Te”. Maria “non pone limiti a Dio”, non “ama il Signore quando le va, a singhiozzo”, ma piuttosto “vive fidandosi di Dio in tutto e per tutto”.