Quindi, la conversazione è virata su “temi di comune interesse in ambito regionale”.
È la prima volta che Papa Francesco incontra Fernandez da presidente, ma non è la prima volta che i due si incontrano. Fernandez ha già incontrato Papa Francesco prima della sua elezione, quando, nell’agosto 2018, fu ricevuto dal Papa nella Domus Sanctae Marthae insieme al dirigente cileno Carlos Ominami e il dirigente brasiliano Celso Amorim.
Questo lascia comprendere la confidenza tra i due. “È un piacere vederla”, ha detto il presidente a Papa Francesco quando questi lo ha accolto nella Sala del Tronetto. E poi, il presidente ha insistito perché il Santo Padre entrasse prima nella Biblioteca. Il Papa ha risposto scherzando: “Prima i chierichetti”.
Quindi, il colloquio privato, seguito dallo scambio di doni. Il presidente Fernandez ha regalato a Papa Francesco un telaio di artigianato fabbricato in un centro che aiuta persone handicappate, due libri sulle caffetterie più importanti di Buenos Aires e un leggio per i libri, una piccola croce, un calendario sulle pari opportunità della fondazione Andar chiamato “Ellas” e una statua del Negro Manuel.
Papa Francesco ha invece regalato una scultura con l’immagine “Siate messaggeri di pace” e poi i testi significativi del pontificato: l’enciclica Laudato Si, le esortazioni apostoliche Christus Vivit, Gaudete et Exsultate e Amoris Laetitia. Quindi, la Dichiarazione sulla Fraternità Umana, che Papa Francesco ha descritto come “molto importante”, e il messaggio per la Giornata Mondiale per la Pace, che il Papa ha firmato personalmente ieri. Fernandez ha chiesto al Papa una dedica particolare, e il Papa gliela ha scritta sulla Christus Vivit. Poi ha letto integralmente dalla Gaudete et exsultate la “Preghiera del Buonumore” di San Tommaso Moro, una delle preferite dal Papa, e la ha lasciata segnata al presidente.
Quindi, il presidente Fernandez è andato in Segreteria di Stato vaticana, mentre Papa Francesco ha proseguito con gli appuntamenti del giorno e ha incontrato il vescovo Carlos José Tissera di Quilmes, che è presidente della Caritas Argentina.
Il tema della povertà era uno dei temi in agenda dell’incontro tra Papa Francesco e il presidente, così come la collaborazione tra Chiesa Cattolica e governo per uscire dalla crisi economica del Paese.
Fernandez cercava anche un appoggio della Santa Sede nei negoziati per ridurre il debito estero, e puntava ad una diretta partecipazione della Chiesa alle attività sociali, in particolare al “Piano Argentino contro la fame”.
La richiesta di un appoggio vaticano sulla questione del debito estero arriva alla vigilia di un incontro alla Pontificia Accademia delle Scienze, un seminario cui parteciperà Kristalina Georgieva, direttore del Fondo Monetario Internazionale, ma anche il ministro dell’Economia argentino Martin Guzman. Il dialogo sarà facilitato dall’arcivescovo Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere dell’Accademia, argentino e amico di Gustavo Beliz, Segretario degli Affari Strategici della presidenza.
L'arcivescovo Sanchez Sorondo ha tra l'altro officiato nella mattina del 31 gennaio una messa nelle Grotte Vaticane cui ha partecipato anche il presidente Fernandez. Si è trattato di una "Messa per la riconciliazione nazionale", in una celebrazione che - ricordavano i presenti - lo stesso Sanchez aveva officiato in Vaticano nel 1972 davanti a Juan Domingo Peron, prima del suo ritorno in Argentina. Nell'omelia, l'arcivescovo ha ricordato la sua conversazione con Peron e come questi abbia descritto il futuro dell'Argentina.
La collaborazione tra Stato e Chiesa in Argentina può funzionare sui temi sociali, ma non sui temi etici: la legge sull’aborto in discussione in Argentina è stata profondamente avversata dall’episcopato argentino, che non ha mancato di far sentire la sua voce anche in un incontro personale con il presidente Fernandez la settimana prima di Natale, al termine del quale i vescovi avevano espresso “sorpresa, sgomento e preoccupazione” per il protocollo sull’aborto non punibile presentato dal ministero della Salute, che – hanno detto i vescovi - “in pratica autorizza l’aborto libero”.
Si attende comunque la nomina di un nuovo ambasciatore di Argentina presso la Santa Sede, e sarà Maria Fernanda Silva, diplomatica di carriera, cattolica e prima donna afroamericana ad entrare nel servizio diplomatico argentino. Silva era stata a fianco dell’ambasciatore Eduardo Valdes nell’ambasciata presso la Santa Sede fino al 2015.
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Papa Francesco conosce Silva perché questa era sposata e ha avuto una figlia con un uomo, e poi ha ottenuto la nullità del matrimonio proprio grazie all’arcivescovo di Buenos Aires, che ha seguito anche il percorso dell’uomo verso il sacerdozio.
La scelta di Silva viene dopo il primo passo falso della Casa Rosada, che aveva presentato la possibilità di nominare ambasciatore l’altro diplomatico Luis Bellando, sgradito alla Santa Sede. Non è la prima volta che la Santa Sede rimanda al mittente un ambasciatore argentino: non ricevettero il gradimento anche Alberto Iribarne, proposto da Cristina Kirchner, e Tomas Ferrari, proposto da Mauricio Macrì, che erano entrambi divorziati e risposati.