Città del Vaticano , lunedì, 22. marzo, 2021 13:10 (ACI Stampa).
Il 31 marzo 1521, giorno di Pasqua, si celebrò sul suolo delle Filippine la prima Messa, ad opera degli uomini che con Ferdinando Magellano erano partiti per una circumnavigazione del globo. Cinquecento anni dopo, Papa Francesco ricorda alla comunità delle Filippine che “sfogliare l’album dei ricordi” aiuta a comprendere le radici della nostra fede, ma anche di guardare al futuro, “scuola di speranza”. E soprattutto, invita a vivere il presente, il tempo della concretezza.
I cinquecento anni di evangelizzazione delle Filippine coincidono anche con i 60 anni del Pontificio Collegio Filippino, la casa a Roma dei sacerdoti filippini in formazione da quando Giovanni XXIII lo inaugurò il 20 giugno 1961. Papa Francesco incontra così la comunità del collegio, accompagnata dal Cardinale Luis Antonio Tagle, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.
Papa Francesco chiede ai seminaristi del collegio di “guardare indietro” alla storia della loro vocazione quando capita di sentirsi “stanchi o sfiduciati, abbattuti per qualche prova o insuccesso”, perché “fa bene ripercorrere i passaggi di Dio nella nostra vita, tutte le volte in cui il Signore ha incrociato la nostra strada, per correggere, incoraggiare, riprendere e rianimare”.
Non si deve, però, guardare solo al passato, ma anche al futuro, che è “scuola di speranza”, perché “la vita cristiana è per sua natura proiettata al futuro, quello prossimo e anche quello più lontano, alla fine dei tempi”.
Papa Francesco mette in guardia sia dalla tentazione di “un ripiegamento intimistico” nel passato, sia da quella di “fughe in avanti quando non viviamo in pace con il nostro presente”.