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Papa Francesco ai giovani della GMG2019: siate "influencer" nello stile di Maria

Il Papa alla veglia con i giovani della GMG a Panama |  | Daniel Ibanez/ Aci Group
Il Papa alla veglia con i giovani della GMG a Panama | Daniel Ibanez/ Aci Group
Il Papa alla veglia con i giovani della GMG a Panama |  | Daniel Ibanez/ Aci Group
Il Papa alla veglia con i giovani della GMG a Panama | Daniel Ibanez/ Aci Group
Il Papa alla veglia con i giovani della GMG a Panama |  | Daniel Ibanez/ Aci Group
Il Papa alla veglia con i giovani della GMG a Panama | Daniel Ibanez/ Aci Group

Volete essere “influencer” nello stile di Maria? Papa Francesco accompagna i giovani della GMG nella festa della Veglia.

I ragazzi sono sempre l’entusiasmo della vita. Tre testimonianze, i canti, la preghiera vissuti al Metro Park di Panama.

Il racconto di una famiglia che vive la disabilità di un figlio, un ragazzo che ritorna alla vita dopo le esperienze sbagliate e poi un giovane che si converte grazie alla esperienza della GMG. Le coreografie che rappresentano l’albero della vita guidano la preghiera fino al discorso del Papa. 

“Quella vita non è una salvezza appesa “nella nuvola” in attesa di venire scaricata, né una nuova “applicazione” da scoprire o un esercizio mentale frutto di tecniche di crescita personale”, dice Francesco.

E poi spiega ai giovani come dire si a Dio, come fece Maria che “non compariva nelle “reti sociali” dell’epoca, non era una influencer, però senza volerlo né cercarlo è diventata la donna che ha avuto la maggiore influenza nella storia. Maria, la “influencer” di Dio. Con poche parole ha saputo dire “sì” e confidare nell’amore e nelle promesse di Dio, unica forza capace di fare”.

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Tutti sono degni di amore dice Francesco “l’amore del Signore è più grande di tutte le nostre contraddizioni, fragilità e meschinità, però è precisamente attraverso le nostre contraddizioni, fragilità e meschinità che Lui vuole scrivere questa storia d’amore”.

E ricorda il Papa “il primo passo consiste nel non aver paura di ricevere la vita come viene, di abbracciare la vita!”.

Francesco parla della mancanza di radici, famiglia, lavoro istruzione che è il male di molti giovani e chiede: “quali radici vi stiamo dando, quali basi per costruirvi come persone vi stiamo offrendo? Com’è facile criticare i giovani e passare il tempo mormorando, se li priviamo di opportunità lavorative, educative e comunitarie a cui aggrapparsi e sognare il futuro!”

E’ il rischio di una  “cultura dell’abbandono e della mancanza di considerazione”.  Perché, spiega il Papa “lo sappiamo bene, non basta stare tutto il giorno connessi per sentirsi riconosciuti e amati. Sentirsi considerato e invitato a qualcosa è più grande che stare “nella rete”.

Il Papa ricorda Don Bosco “che non se ne andò a cercare i giovani in qualche posto lontano o speciale, ma imparò a vedere tutto quello che accadeva nella città con gli occhi di Dio e, così, fu colpito da centinaia di bambini e giovani abbandonati senza scuola, senza lavoro e senza la mano amica di una comunità.”

Allora come si diventa  “influencer” nel secolo XXI ? : “significa essere custodi delle radici, custodi di tutto ciò che impedisce alla nostra vita di diventare “gassosa” ed evaporare nel nulla. Siate custodi di tutto ciò che ci permette di sentirci parte gli uni degli altri, di appartenerci reciprocamente”.

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L’incontro con una  “comunità viva, gioiosa” che va incontro che permette di vivere la gioia che comunica l’essere incontrati da Gesù. Ai giovani il Papa chiede di cercare qualcosa di grande: “ il Vangelo ci insegna che il mondo non sarà migliore perché ci saranno meno persone malate, deboli, fragili o anziane di cui occuparsi e neppure perché ci saranno meno peccatori, ma che sarà migliore quando saranno di più le persone che, come questi amici, sono disposte e hanno il coraggio di dare alla luce il domani e credere nella forza trasformatrice dell’amore di Dio”.

E allora ecco la domanda del Papa: “ Volete essere “influencer” nello stile di Maria, che ebbe il coraggio di dire “avvenga per me”?”

E stando davanti a Gesù nell’adorazione, dice il Papa “non abbiate paura di aprirgli il cuore perché rinnovi il fuoco del Suo amore, vi spinga ad abbracciare la vita con tutta la sua fragilità e piccolezza, ma anche con tutta la sua grandezza e bellezza. Che vi aiuti a scoprire la bellezza di essere vivi. Non abbiate paura di dirgli che anche voi desiderate partecipare alla sua storia d’amore nel mondo, che siete fatti per un “di più”!”

La veglia prosegue con la preghiera e l’adorazione eucaristica con un incredibile ostensorio: una imponente statua di Maria che offre il Corpo di Cristo al mondo. Poi la benedizione del Papa e le centinaia di migliaia di giovani si preparano a trascorrere la notte in attesa della messa conclusiva della GMG di domani mattina.

Nel pomeriggio prima della veglia il Papa ha incontrato nella Nunziatura Apostolica i gesuiti di Panama e di altri Paesi del Centro America. L’incontro è durato circa un’ora, in forma privata come è oramai consuetudine nei viaggi di Papa Francesco.