Anche Papa Francesco va a Santa Maria Maggiore, luogo a lui caro, perché fu anche la chiesa dove celebrò la prima Messa Sant’Ignazio di Loyola. È la 66esima volta di Papa Francesco davanti all’icona della Salus Populi Romani, dove va anche all’inizio e al termine di ogni viaggio internazionale.
Quindi, il tradizionale atto di omaggio in piazza di Spagna. Quando Papa Francesco arriva, alle 15.45 sulla sua Ford Focus, i fedeli stanno pregando il Rosario, e sono al secondo mistero. Sono moltissimi i fedeli che assiepano sulle transenne per l’atto di omaggio. Si comincia con le litanie lauretane.
Con Papa Francesco, ci sono il Cardinale Angelo de Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma; l’arcivescovo Georg Gaenswein, prefetto della Casa Pontificia; monsignor Piero Marini, maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie; l’arcivescovo Edgar Pena Parra, sostituto della Segreteria di Stato; monsignor Paolo Borgia, assessore della Segreteria di Stato. C’è anche il Cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione dell’Evangelizzazione dei Popoli, il cui dicastero si affaccia proprio sulla piazza.
Papa Francesco, dopo aver salutato le autorità, presiede l’omaggio. Quindi, recita la preghiera da lui composta. Sottolinea di portare con lui “i fedeli di questa Chiesa e tutti coloro che vivono in questa città, specialmente i malati e quanti per diverse situazioni fanno più fatica ad andare avanti”.
Nella preghiera, il Papa ringrazia la vergine per “la premura materna con cui accompagni il nostro cammino: quante volte sentiamo raccontare con le lacrime agli occhi da chi ha sperimentato la tua intercessione, le grazie che chiedi per noi al tuo Figlio Gesù!”.
Ma il Papa ringrazia anche per le “grazie ordinarie” fatte alla gente di Roma, che sono “l’affrontare con pazienza i disagi della vita quotidiana”, e quindi il Papa chiede “la forza di non rassegnarci, anzi, di fare ogni giorno ciascuno la propria parte per migliorare le cose, perché la cura di ognuno renda Roma più bella e vivibile per tutti; perché il dovere ben fatto da ognuno assicuri i diritti di tutti”.
Papa Francesco prega per “coloro che rivestono ruoli di maggiore responsabilità: ottieni per loro saggezza, lungimiranza, spirito di servizio e di collaborazione”.
Papa Francesco affida dunque alla Vergine “in modo particolare i sacerdoti di questa Diocesi: i parroci, i viceparroci, i preti anziani che col cuore di pastori continuano a lavorare al servizio del popolo di Dio, i tanti sacerdoti studenti di ogni parte del mondo che collaborano nelle parrocchie”, e per loro chiede “la dolce gioia di evangelizzare e il dono di essere padri, vicini alla gente, misericordiosi”.
A Maria, il Papa affida anche “le donne consacrate nella vita religiosa e in quella secolare, che grazie a Dio a Roma sono tante, più che in ogni altra città del mondo, e formano un mosaico stupendo di nazionalità e culture”, chiedendo per loro “la gioia di essere, come te, spose e madri, feconde nella preghiera, nella carità, nella compassione”.
Quindi, la preghiera per quanti sono come la famiglia di Gesù, che da Nazareth andò a Betlemme e si trovò nell'indifferenza, appello che sembra importante alla vigilia dell’incontro intergovernativo di Marrakech sull’Accordo Globale delle migrazioni.
Il Papa infine chiede a Maria Immacolata di vegliare "su questa città, sulle case, sulle scuole, sugli uffici, sui negozi, sulle fabbriche, sugli ospedali, sulle carceri; in nessun luogo manchi quello che Roma ha di più prezioso, e che conserva per il mondo intero, il testamento di Gesù: 'Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi' (cfr Gv 13,34)".
Dopo la cerimonia, ci sarà un breve saluto ai fedeli, e ai malati dell’UNITALSI, il congedo dalle autorità (c’è anche il sindaco Virginia Raggi) e quindi la visita al Messaggero, quotidiano romano che festeggia i 140 anni dalla fondazione.
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Arrivato alla sede del quotidiano romano in via Barberini, Papa Francesco è accolto da Franco e Azzurra Caltagirone, proprietari del giornale, dal direttore Virman Cusenza e dalla vaticanista Franca Giansoldati che gli regala un mazzo di fiori per Santa Teresina e la Madonna.
Dopo una breve visita nella redazione, Papa Francesco ha tenuto un breve discorso, sottolineando che è vero che il Messaggero è l'unico giornale che legge, anche se gli "hanno consigliate a volte di non farlo", ma che per lui è facile leggerlo, lo sfoglia "di fretta e se vedo qualcosa che mi interessa mi fermo un po".
Papa Francesco ha ringraziato per il lavoro dell'informazione e per il lavoro che c'è dietro la carta, per "l'altezza di alcuni articoli", e ha chiesto di continuare con il lavoro "con servizio, spiegando le cose senza esagerazioni, sempre cercando la concretezza", e mantenendosi sui fatti.
Quindi, dopo la benedizione, a Papa Francesco è stata consegnata la targa in cui è stampata la prima pagina dell'intervista concessa al giornale il 29 giugno 2014. Quindi, Papa Francesco ha visitato e benedetto anche i tecnici ed ha poi lasciato la sede del giornale per fare ritorno alla Domus Sanctae Marthae.
(articolo aggiornato alle 18.25 con la cronaca della visita al quotidiano "Il Messaggero")