Budapest , domenica, 12. settembre, 2021 10:41 (ACI Stampa).
Dopo la visita di cortesia al Presidente della Repubblica e al Primo Ministro di Ungheria e l’incontro – a porte chiuse – con i Vescovi ungheresi, Papa Francesco è stato accolto dai rappresentanti del Consiglio Ecumenico delle Chiese e di alcune Comunità ebraiche dell’Ungheria presso il Museo delle Belle Arti di Budapest.
Questo incontro – ha sottolineato il Papa – esprime “un grande desiderio di unità” e racconta “un cammino, a volte in salita, in passato faticoso, ma che affrontate con coraggio e buona volontà”.
“Pregare insieme, gli uni per gli altri, e darci da fare insieme nella carità, gli uni con gli altri, per questo mondo che Dio tanto ama – ha detto ancora Francesco - ecco la via più concreta verso la piena unità”.
Rivolgendosi alle comunità ebraiche, il Papa ha espresso apprezzamento per l’impegno nella direzione di vedersi come amici. “Questo è il cambio di sguardo benedetto da Dio, la conversione che apre nuovi inizi, la purificazione che rinnova la vita. Chi segue Dio è chiamato a lasciare. A noi è chiesto di lasciare le incomprensioni del passato, le pretese di avere ragione e di dare torto agli altri, per metterci in cammino verso la sua promessa di pace, perché Dio ha sempre progetti di pace, mai di sventura”.
“Ogni volta che c’è stata la tentazione di assorbire l’altro – ha proseguito Francesco - non si è costruito, ma si è distrutto; così pure quando si è voluto ghettizzarlo, anziché integrarlo. Dobbiamo vigilare e pregare perché non accada più. E impegnarci a promuovere insieme una educazione alla fraternità, così che i rigurgiti di odio che vogliono distruggerla non prevalgano. Penso alla minaccia dell’antisemitismo, che ancora serpeggia in Europa e altrove. È una miccia che va spenta. Ma il miglior modo per disinnescarla è lavorare in positivo insieme, è promuovere la fraternità”.