Città del Vaticano , giovedì, 6. giugno, 2019 17:00 (ACI Stampa).
Una conversazione, più che un incontro, durata circa mezzora, durante la quale Papa Francesco si è detto preoccupato per la pace del continente e per i crescenti nazionalismi e le recenti elezioni europee sono state discusse.
Come ogni anno, il direttivo della Commissione delle Conferenze Episcopali della Unione Europea (COMECE) incontra Papa Francesco. Quello di quest’anno è stato un incontro che ha avuto anche un significato particolare, arrivato all’indomani delle elezioni europee e anche subito dopo la richiesta di Papa Francesco di pregare per l’Europa di ritorno dalla Romania.
Parlando con ACI Stampa, l’arcivescovo Jean-Claude Hollerich, di Lussemburgo, ha sottolineato che “Papa Francesco è preoccupato per la pace, ed è normale, vista la vittoria di molte forze nazionaliste in Europa. Si vede il rischio di tornare allo Stato nazione, e noi sappiamo dalla storia che significato ha avuto lo Stato nazione”.
L’arcivescovo Hollerich ha anche sottolineato che un tema della conversazione sono state le migrazioni, perché “quando ci sono persone che bussano alle porte dell’Europa, come è possibile che non possiamo aiutarle”.
Lo scorso 14 marzo, Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Europea, era stato in visita alla COMECE e aveva dichiarato di essere “un fervente difensore della Dottrina Sociale della Chiesa”. Ma davvero questa dottrina sociale è applicata? In una nota diffusa dopo l’incontro, l’arcivescovo Zbignevs Stankevics, di Riga, notava come “il valore della dignità umana” promosso dalla dottrina sociale della Chiesa non può essere correlato al “sostegno della commissione all’ideologia che non rispetta la natura umana”, con particolare riferimento all’ideologia gender.