Uno sguardo speciale è dato al Mediterraneo, dove “si consuma una delle peggiori tragedie dei nostri tempi”, dato che sono 2 mila le persone morte in mare, mentre “solo nel settembre del 2018, il 20 per cento di chi è partito dalla Libia risulta morto o disperso, in altre parole 2 persone su 10 non ce l’hanno fatta (secondo i dati dell’Istituto degli studi di Politica Internazionale)”. L’Ordine di Malta dà soccorso a questi migranti con infermieri e medici del Corpo Italiano di Soccorso imbarcati su navi italiane grazie ad un accordo con l’Italia che risale al 2008.
Lo scenario internazionale è descritto come critico dal Gran Maestro: ci sono 36 conflitti e guerre nel mondo, 16 sono le missioni di pace delle Nazioni Unite, alcune in piedi da settant’anni (quella per il Medio Oriente è iniziata nel 1948, quella per il conflitto tra India e Pakistan è iniziata nel 1949), e “le previsioni per il 2019 sono assai preoccupanti”, perché “i conflitti stanno portando i bisogni umanitari a livelli critici”, specialmente in zone dove i conflitti imperversano da anni come la Siria, la Repubblica Democratica del Congo, il Sud Sudan, ma anche lo Yemen.
Cosa fa l’Ordine di Malta nel mondo? Fra’ Dalla Torre fa una panoramica di ogni continente.
In Medio Oriente, il Malteser, l’agenzia internazionale di soccorso dell’Ordine, sta ricostruendo case e scuole nella Piana di Ninive, in Iraq, per “agevolare il percorso di ritorno e reintegrazione delle comunità di sfollati”. In Libano, dove la popolazione è aumentata del 25 per cento a causa dell’afflusso di migranti e rifugiati arrivati dalla Siria a causa della Guerra, “l'associazione nazionale dell'Ordine di Malta, che gestisce dieci centri medici, quattro cliniche mobili oltre a molti programmi di assistenza per giovani disabili, insieme al Malteser International sta lavorando per migliorare l'assistenza sanitaria nelle regioni più vulnerabili del paese”, mentre “in Turchia un ospedale situato al confine siriano continua a garantire accesso immediato a cure mediche per gli sfollati in fuga dalla guerra”.
Detto della visita di Mahmoud Abbas al Gran Magistero, il Gran Maestro sottolinea anche l’impegno in Terrasanta, e ricordato che “nell’ottica di far avanzare il dialogo tra le parti, l’Ordine di Malta ha anche agevolato di recente un incontro tra figure religiose musulmane e israeliane. In un contesto neutrale e riservato, le parti hanno avviato una profonda riflessione sulla possibilità di un dialogo costruttivo su valori comuni”.
In Africa, dove l’Ordine “opera direttamente o contribuisce al funzionamento di centinaia di ospedali e dispensari”: in Uganda è stata appena inaugurata una scuola per ragazzi, perlopiù rifugiati provenienti dal Sud Sudan, è alta l’attenzione sanitaria sulla Repubblica Democratica del Congo a seguito del novo scoppio di Ebola.
La fuga dalla povertà ha luogo anche in Centro e Sudamerica. Molti i migranti dal Venezuela in Colombia – lo ha citato anche Papa Francesco nel suo discorso di inizio anno ai diplomatici – e lì, spiega il Gran Maestro – “la nostra agenzia internazionale, Malteser International, sviluppa programmi sanitari e alimentari per aiutare la popolazione sfollata”, secondo un impegno che “quest'anno ha permesso al team medico di emergenza del Malteser International di ricevere il certificato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e di entrare di fatto nel registro globale dell'organizzazione sanitaria delle Nazioni Unite”.
L’Agenzia di Soccorso Internazionale dell’Ordine di Malta - ricorda il Gran Maestro – ha anche molti progetti nel Sud Est asiatico, e ha dato un pronto intervento all’emergenza tsunami in Indonesia, mentre da tempo sono attivi “progetti per portare aiuti ai rifugiati delle comunità Rohingya”. Nel Bangladesh, infatti, “team di soccorso gestiscono tre centri medici nei campi profughi per questa minoranza perseguitata, fornendo assistenza sanitaria, alimentazione per i bambini malnutriti, supporto psicosociale. Si tratta di progetti fortemente radicati in un territorio che l’Ordine conosce bene e dove è presente da decenni”.
Oltre alla geopolitica della solidarietà, ci sono dei temi specifici al centro del lavoro dell’Ordine di Malta.
La lotta alle epidemia è uno dei fronti: il Gran Maestro menziona la campagna di raccolta fondi per la ricerca contro il morbo di Hansen, mentre “molti sono i programmi di riabilitazione nei Paesi dove la lebbra continua ad uccidere, come Cambogia, Laos, Vietnam”.
L’impegno per i poveri è testimoniato dalle iniziative per la Giornata Mondiale dei Poveri, ma anche dai numeri. “Nel 2018 – sottolinea il Gran Maestro – “l’Ordine ha servito in tutto 5 milioni e mezzo di pasti nelle sue mense sociali e attraverso i programmi dei pasti a domicilio”. In particolare, in Russia “un centro sociale garantito dall’Ordine di Malta assiste circa 76mila persone bisognose e distribuisce quotidianamente pasti caldi assieme a viveri e beni di prima necessità”.
Quindi, il Gran Maestro enumera le attività per gli anziani, con le 70 strutture di assistenza sul territorio inglese, ma anche l’attenzione ai disabili.
Iscriviti alla nostra newsletter quotidiana
Ricevi ogni giorno le notizie sulla Chiesa nel mondo via email.
Nell'ambito di questo servizio gratuito, potrete ricevere occasionalmente delle nostre offerte da parte di EWTN News ed EWTN. Non commercializzeremo ne affitteremo le vostre informazioni a terzi e potrete disiscrivervi in qualsiasi momento.
Fra’ Dalla Torre poi ci tiene a ricordare l’Ospedale della Sacra Famiglia di Betlemme, che “dal 1990 è gestito dall’Ordine di Malta in collaborazione con personale medico musulmano” e che “con quasi 5mila nascite all’anno, l’ospedale garantisce cure mediche ai neonati prematuri grazie al reparto di terapia intensiva che accoglie bambini provenienti anche da altri ospedali della regione”, mentre “le cliniche mobili gestite dall’Ospedale permettono inoltre alle donne che abitano nei villaggi della Cisgiordania – spesso non serviti da elettricità e da acqua corrente - di sottoporsi a regolari controlli neonatali”.
Va avanti, invece, il lavoro per la Riforma della Carta Costituzionale, e per ora sono stati “individuati alcuni temi chiave per la vita dell’Ordine e dei membri religiosi in particolare”, mentre "gli impegni istituzionali saranno intensi anche nel 2019. Il primo e 2 maggio si svolgerà infatti il Capitolo Generale del Sovrano Ordine di Malta convocato ogni 5 anni per analizzare lo stato complessivo dell’Ordine ed eleggere tra gli altri i membri del Sovrano Consiglio".