Kiev , lunedì, 17. agosto, 2020 15:00 (ACI Stampa).
Ogni sera, alle 21, i Greco Cattolici Ucraini pregano per la pace e la serenità nella loro nazione. E ora, finché la crisi bielorussa non sarà terminata, l’arcivescovo maggiore Shevchuk li invita a farlo anche per la pace in quella che un tempo era chiamata “Russia bianca” e che oggi rivendica la sua identità come Belarus, nazione distinta dalla Russia e che dalla Russia vuole emanciparsi.
Sono in migliaia, in Bielorussia, ad essere scesi in piazza per protestare contro i risultati elettorali, che hanno visto vincitore ancora una volta Aleksandr Lukashenko, presidente dal 1994. Svetlana Tikhanovskaja, la sfidante, è andata in esilio in Lituania, per evitare il crescere delle tensioni, mentre crescevano le proteste in strada contro il risultato elettorale. Proteste che hanno provocato una durissima reazione da parte delle autorità, con un bilancio che conta anche due morti.
Anche Papa Francesco, nell’Angelus del 16 agosto, ha pregato per la pace in Bielorussia. La lettera dell’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, si inserisce alle tante note di solidarietà arrivate dalle Chiese locali, mentre in Bielorussia le confessioni religiose, la Chiesa cattolica in testa, hanno organizzato lo scorso 13 agosto una marcia per la pace, per chiedere la fine degli scontri e una dialogo tra le parti.
L’arcivescovo maggiore Shevchuk ha scritto a nome della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, indirizzando la lettera all’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz di Minsk, che è anche presidente della Conferenza Episcopale Bielorussa, e a padre Serhiy Hayek, visitatore apostolico per i greco cattolici di Bielorussia.
L’arcivescovo maggiore Shevchuk non manca di far sentire la sua solidarietà al popolo del Belarus, sottolineando di credere che “Dio, unico Signore della storia umana, sia invisibilmente presente nelle strade e nelle piazze del Belarus per assicurare la Sua vicinanza e la Sua salvezza a questo popolo sofferente”.