Città del Vaticano , lunedì, 4. novembre, 2024 18:30 (ACI Stampa).
Chi non conosce il Coro della Cappella Sistina? Ma davvero sappiamo tutto del più antico coro del mondo ancora in attività? La storia ci parla di un coro nato circa 1500 anni fa, e come sempre ci affidiamo alle Note storiche dell' Annuario pontificio per avere qualche dato.
La Cappella Musicale Pontificia, conosciuta come Cappella Sistina, ha le sue origini nell'antica Schola Cantorum Romana. "Fin dalla sua antica fondazione - si legge nell' Annuario- e lungo i secoli brillò nella storia di Roma e dell'Orbe cattolico come alto luogo di espressione artistica e liturgica a servizio delle solenni celebrazioni dei Pontefici inizialmente entro la splendida cappella da cui prese il nome, quindi nell'ambito della Basilica di San Pietro, o laddove i Pontefici stimassero necessaria la sua opera".
Rientrato dall'esilio di Avignone nel 1378 Papa Sisto IV diede un preciso ordinamento a questa rinascita musicale, creando poco dopo la sua elezione, nel 1471 il "Collegio dei Cappellani cantori" appunto la prima base della futura Cappella Sistina. Fu Pio VII, ad assicurare un maestro stabile, al Coro e fu Giuseppe Baini (1818-1844). "Gli succedettero altri grandi maestri, come Domenico Mustafà (1848-1902), Lorenzo Perosi (1902-1956) - che pose fine alla tradizione dei cantori castrati -, e Domenico Bartolucci (1956-1997) - che riorganizzò la Cappella rifondando la Schola Puerorum come semiconvitto con Scuola Media interna parificata, assegnandole una Sede propria e rinnovando e aggiornando il ruolo dei cantori adulti". La Cappella Musicale Pontificia, che ha avuto tra i suoi componenti alcuni dei più celebri musicisti di tutta Europa, come Guillaume Dufay, Josquin Desprez, Cristóbal de Morales, Jacob Arcadelt, Giovanni Pierluigi da Palestrina, Gregorio Allegri.
Recentemente e con la Costituzione Apostolica Predicate Evangelium del 2022, Papa Francesco ha inserito la Cappella Musicale Pontificia nell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, quale specifico luogo di servizio alle funzioni liturgiche papali e nel contempo a custodia e promozione della prestigiosa eredità artistico-musicale prodotta nei secoli dalla Cappella stessa per le solenni liturgie dei Pontefici". Attualmente si tratta di 24 adulti e 30 pueri e nello svolgimento del suo ministero, la Cappella ha sempre davanti agli occhi i dettami del Concilio Vaticano II:
"Si conservi e si incrementi con grande cura il patrimonio della musica sacra". Inoltre "La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio della liturgia romana; perciò nelle azioni liturgiche, a parità di condizioni, gli si riservi il posto principale. Gli altri generi di musica sacra, e specialmente la polifonia, non si escludono affatto dalla celebrazione dei divini uffici, purché rispondano allo spirito dell’azione liturgica". E ancora "I vescovi e gli altri pastori d’anime curino diligentemente che in ogni azione sacra celebrata con il canto tutta l’assemblea dei fedeli possa partecipare attivamente" come si legge nella Costituzione sulla Sacra Liturgia del Concilio Vaticano II.