Sono state celebrate nel primo pomeriggio di oggi, all’altare della Cattedra della Basilica di San Pietro, le Esequie del Cardinal Miguel Ángel Ayuso Guixot,
 Prefetto del Dicastero per il Dialogo interreligioso, morto lunedì scorso al Policlinico Gemelli di Roma, all’età di 72 anni. Ieri, nella tarda serata, il telegramma di cordoglio di Papa Francesco. 

E, al termine della Celebrazione, è stato lo stesso Pontefice a presiedere il rito dell’ “Ultima commendatio” e della “Valedictio”. A presidere, il Cardinale Giovan Battista Re, decano del Collegio cardinalzio. Hanno concelebrato una sessantina di religiosi: tra Cardinali, Vescovi e sacerdoti. Tra i porporati, presente al rito il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato. Inoltre, presenti anche l’Arcivescovo Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali. Ma non solo. Anche tanti rappresentanti di altre religioni hanno voluto rendere omaggio al Cardinale scomparso. Soprattutto musulmani attivi in realtà a lui care come l’Higher Committee on Human Fraternity, l’Abrahamic Family House, il Muslim Council of Elders e la Grande moschea di Roma. Anche una ventina di familiari del Cardinale, alcuni dei quali giunti da Siviglia, dove sarà sepolto.

Toccanti le parole dell’omelia pronunciata dal Cardinal Re: “In questo momento di mestizia e di dolore, la parola di Dio illumina la nostra fede e sostiene la nostra speranza: la morte non ha l’ultima parola sul destino dell’uomo”. e ancora: “Abbiamo un destino di eternità. Siamo stati creati per Dio e in Lui troveremo la felicità”. E, in merito al suo impegno per il dialogo fra le religioni, il Cardinal Re ha dipinto questo ritratto del compianto Ayuso Guixot: “Egli vedeva in ogni persona, di qualsiasi razza, lingua o condizione un appartenente all’unica famiglia umana”.