Città del Vaticano , martedì, 28. dicembre, 2021 14:00 (ACI Stampa).
È morto la sera della vigilia di Natale, a 78 anni, ed i suoi funerali sono stati celebrati nella Curia dei gesuiti lo scorso 27 dicembre. Ma padre Marcel Chappin non era solo uno storico e archivista dotato, che aveva lavorato in Vaticano fino a diventare viceprefetto dell'Archivio Segreto, oggi Archivio Apostolico Vaticano. Rappresentava, piuttosto, un modo di approcciarsi e ai documenti della Chiesa che ha segnato un'epoca.
D'altronde, il solo fatto che per i suoi 70 anni gli sia stata dedicata una miscellanea con saggi di allievi, amici, studenti e superiori testimonia l'impatto che il gesuita olandese aveva avuto sulla ricerca storiografica vaticana .
Classe 1943, gesuita dal 1961, laureato alla Gregoriana dove cominciò nel 1981 ad insegnare storia della Chiesa contemporanea, ha diretto l’archivio storico della Seconda Sezione della Segreteria di Stato dal 1996 al 2010, e dal 2007 al 2013 era stato anche viceprefetto dell’Archivio Segreto, sotto il vescovo Sergio Pagano, che ancora lo guida.
Ma la sua storia con l’Archivio pontificio comincia nel lontano 1977, quando, studente, chiese di essere ammesso nelle sale per una ricerca su “Le relazioni della Santa Sede ed il governo dei Paesi Bassi nell’inizio del Secolo XIX”. Era una prima ricerca, cui ne seguirono altre che arrivarono ad abbracciare tutta la storia della Chiesa contemporanea. A questo, aggiungeva uno studio particolare di Gregorio XVI, di cui ordinò le carte dell’Archivio Particolare e ne fece un inventario analitico offerto all’Archivio Vaticano nel 1998.
Dal 1996 nell’archivio della Seconda Sezione della Segreteria di Stato vaticana, padre Chappin si occupò anche dell’archivio delle Organizzazioni Internazionali. In Archivio Segreto, lavorò in particolare al riordino delle scritture sotto il titolo “Segreteria di Stato, Epoca Napoleonica: Baviera, Biglietti, Cardinali e Governo, Francia, Governatori, Italia, Vescovi e governo”, che andava a ripercorrere il turbolento periodo di Pio VII.