Città del Vaticano , lunedì, 8. gennaio, 2018 18:00 (ACI Stampa).
I problemi che i giovani devono affrontare in una realtà globalizzata, il futuro dell’Unione europea nel dopo Brexit, la lotta alle mafie. E ancora, le minacce poste dal terrorismo internazionale, le questioni dell’ambiente e dell’invecchiamento demografico, l’indebitamento dei paesi in via di sviluppo.
Infine, alcune considerazioni sulla politica, anche in vista della prossima tornata elettorale del 4 marzo: un modo in cui assicurare la partecipazione dei cittadini, che tuttavia oggi può essere assunta anche in altri campi. Sono stati questi i principali temi affrontati dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un colloquio con gli universitari di Villa Nazareth, di cui dà notizia l’ultimo numero del magazine della Comunità uscito alla fine di dicembre riproponendone ampi stralci.
Il Capo dello Stato è stato accolto lo scorso 27 novembre, nell’istituzione fondata dal 1946 da monsignor Domenico Tardini, dal cardinale Achille Silvestrini e dall’arcivescovo Claudio Maria Celli, rispettivamente presidente e vicepresidente della Fondazione. Ha visitato la residenza degli universitari e ha cenato con gli studenti e le studentesse, rispondendo alle loro domande.
In risposta alla prima questione, che verteva sul futuro dei giovani, sulle loro ansie e aspettative, e su quale Paese consegna una generazione all’altra, Mattarella ha così risposto: “Consegniamo certamente diversi errori, occasioni mancate ma anche settanta anni di pace, di democrazia, di libertà, di cultura diffusa che non c’era mai stata nel nostro Paese come in tutta Europa. Oggi si è più liberi e consapevoli, ma anche più esposti al mare aperto. In passato c’erano schemi di vita sociale abituali, ripetitivi, forse anche protettivi: per fortuna sono saltati perché limitavano la mobilità sociale. Questo permette una navigazione più aperta dei giovani e la maggiore cultura, provvidenziale, conferisce maggiore consapevolezza anche delle difficoltà che prima non venivano del tutto percepite. Vi consegniamo, quindi, un paese con tanti errori ma anche tanti risultati, che, pur nelle difficoltà, vi presenta delle opportunità e delle sfide”.
Analizzando la situazione internazionale, il Presidente si è soffermato su alcuni problemi: il terrorismo fondamentalista, le sfide dell’ambiente, il fenomeno migratorio. “Tra poco meno di trent’anni, secondo i demografi, l’Europa avrà settecento milioni di abitanti e l’Africa due miliardi e mezzo, raddoppiando i suoi attuali abitanti. Con queste condizioni in due continenti vicini dovremo avere una visione politica che consenta all’Unione Europea di governare questo fenomeno epocale aiutando a sviluppare il benessere nei Paesi da cui partono i flussi migratori e, insieme, predisponendo procedure legali, ordinate e sostenibili per l’accoglienza di migranti non più in grado di sopravvivere se non spostandosi. Questo fenomeno deve essere governato e non lo si può ignorare”.