Rabat , venerdì, 4. giugno, 2021 16:00 (ACI Stampa).
Un Sinodo per portare la piccola Chiesa che è in Marocco, e in particolare quella diocesi di Rabat, a interrogarsi su se stessa, a guardare al presente e al futuro. Il Cardinale Cristobal Lopez, arcivescovo di Rabat, spiega il senso del sinodo diocesano da lui convocato nella arcidiocesi, dal tema “A causa di Gesù e del Vangelo, quale Chiesa in Marocco”.
Da dove viene la scelta del tema del Sinodo?
Tutta la Chiesa locale deve chiedersi come vivere la sua missione concretamente, sia nel luogo dove si trova oggi che nel futuro. Per questo, il nostro Sinodo diocesano non può che avere altro tema che non sia “noi stessi”. Vale a dire: quale è la nostra missione in Marocco, come viverla, che stile di Chiesa dobbiamo “essere”.
La domanda è chiara: quale Chiesa per il Marocco? Ma quale Chiesa è stata fino ad ora per il Marocco? E cosa si può fare meglio?
La nostra è una Chiesa insignificante (siamo meno dello 0,1 per cento della popolazione), ma desidera essere significativa, e desidera essere segno e sacramento del Regno di Dio. La nostra Chiesa è molto “cattolica”, vale a dire universale. I cristiani sono tutti stranieri provenienti da più di 100 Paesi. Questo è molto bello, però dobbiamo studiare come creare comunione tra noi e vivere in comunione. La nostra Chiesa particolare è ecumenica, aperta e in relazione con tutte le altre comunità cristiane (ortodossi, anglicani, protestanti). Ma crediamo che la nostra dimensione ecumenica possa e debba approfondirsi ed estendersi. La nostra Chiesa è samaritana: aiuta chi ha bisogno, chi è vulnerabile. Ma stiamo facendo tutto il possibile e nel miglior modo possibile? Certo che no. Per questo dobbiamo pensare insieme, per scoprire come essere oggi ed essere veramente “buoni samaritani” per i nostri fratelli.