Advertisement

Luigi Ferraiuolo racconta un Giubileo per convertirsi

L'intervista al giornalista Luigi Ferraiuolo nel libro ‘I percorsi del Giubileo. Cammini di pellegrinaggio che portano alla conversione’.

La copertina del libro | La copertina del libro | Credit pd La copertina del libro | La copertina del libro | Credit pd

"C'è la porta santa delle quattro basiliche vaticane a Roma, c'è il percorso dei pellegrini a via della Conciliazione e Bibbia e Vangelo ai quali attingere per prepararsi all'Anno Santo. Ma ci può essere anche un altro Giubileo: quello da vivere con i poveri, con i migranti, sui passi delle oasi spirituali disseminate in tutta Italia e addirittura sotto terra, nelle catacombe, che in fondo sono state il primo luogo di raduno dei cristiani a Roma": è questo il giubileo raccontato dal giornalista Luigi Ferraiuolo nel libro 'I percorsi del Giubileo. Cammini di pellegrinaggio che portano alla conversione'. 

Anche in questo Anno santo ordinario si può andare a fondo del messaggio cristiano per percorrere itinerari non convenzionali ma forse più coerenti con l'Anno Santo proclamato da papa Francesco, come invita l'autore nell'introduzione del libro: “La prima cosa da fare per chi arriva a Roma è l'iter pauperum: andare in cerca dei poveri e capire come vivono, senza i poveri siamo nulla e perché soprattutto la società contemporanea è portata a nasconderli… Il Giubileo sembra essere diventato un momento di svago, culturale più che religioso, mai rivoluzionario come lo intendeva la Chiesa delle origini”. 

 

Allora quali sono i percorsi del Giubileo che sono invitati a percorrere i fedeli?

"Se il Giubileo è un cammino, è possibile approfittare del pellegrinaggio verso Roma per riscoprire le profonde tradizioni del Paese che hanno radici religiose ma che segnano anche la storia e la cultura di un territorio. E quindi c'è Casal di Principe di don Peppe Diana o Pietrelcina di padre Pio oi 'Rulli Frulli' a Finale Emilia o la Comunità 'Progetto Sud' di don Giacomo Panizza a Lamezia Terme: persone che non ci sono più, martiri, o persone pienamente attive, capaci di cambiarti la vita. In questa particolare guida al Giubileo, poi, lo sguardo è rivolto alle persone più fragili tra i fragili.  Il nostro ultimo itinerario di viaggio non può non essere Lampedusa il luogo dove papa Francesco ha cominciato il suo cammino. E quindi il pellegrinaggio può approdare proprio in Contrada Imbriacola, tra i migranti che approdano nel nostro Paese in cerca di una vita migliore. Fermatevi a parlare con loro: sarà un bellissimo Giubileo, di ritorno da Roma. Ma poi ci sono ovviamente i luoghi santi di Roma, i luoghi dell'anno Santo, ma anche tanti altri andando verso Roma e tornando da Roma. Solo leggendolo per intero, I percorsi del Giubileo sveleranno la sua trama”.

Advertisement

 

Per quale motivo i cammini di pellegrinaggio portano alla conversione?

"Perché ti permettono di toccare con occhi e vedere con mano l'altro. I cammini, il pellegrinaggio, sono un incontro con l'altro o con un luogo dell'anima. Solo camminando con se stessi e in se stessi, si può incontrare l'altro e dunque Dio".

 

Perché tali cammini sono costellati da luoghi di carità?

“Anche in un Anno santo ordinario, come questo del 2025, si può andare a fondo del messaggio cristiano per percorrere itinerari non convenzionali ma forse più coerenti con l’Anno Santo del pontificato di papa Francesco, dove i poveri sono stati sempre al centro. Perciò, anche se qualcuno storcerà il naso, la prima cosa da fare per chi arriva a Roma è l’iter pauperum: il pellegrinaggio alla ricerca dei poveri, degli ultimi e dei loro luoghi, santuari del malessere della società moderna. Il libro cerca di scovare una strada per far vivere o rivivere il senso genuino del giubileo, quella rivoluzione non solo interiore che interrompeva il tran tran quotidiano della vita e dava a tutti la possibilità di rinascere. E dunque ho immaginato che l’unica cosa che ci potesse realmente toccare il cuore fosse andare in cerca dei poveri e capire come vivono perché senza i poveri siamo nulla e soprattutto perché la società contemporanea è portata a nasconderli”.

More in Storie

 

Cosa significa andare a Roma come pellegrino?

“Significa provare a cambiare. Roma un tempo era un luogo lontano e irraggiungibile, permetteva di mettere spazio nella nostra anima il cammino, darle tregua e farla riflettere mentre si avvicinava a Cristo. In origine il giubileo era un fatto straordinario: la remissione dei debiti, la liberazione degli schiavi, lo stop alle battaglie. Oggi dobbiamo provare a riscoprire quel dna, quello stupore, quella meraviglia, che può permetterci di fare cieli nuovi e terre nuove. E questo accade andando a Roma nell’anno del giubileo”.

 

Quali sono le vie della salvezza da percorrere?

"Papa Francesco ha da sempre un'attenzione speciale per gli ultimi e per la misericordia. Contrariamente a chi pensava che gli Anni Santi fossero desueti il ​​papa ci ha indicato che il cammino, il pellegrinaggio, andare per le campagne, la radice dell'etimo pellegrinaggio, è il senso vero della nostra fede. Camminiamo alla ricerca del fratello che ci può cambiare la vita, della misericordia. La bolla di indizione di questo Giubileo è una summa stupenda del pensiero di Francesco e ci spiega quali sono le vie della salvezza da percorrere. Il libro prova a indicare quelle che forse piacerebbero anche a Lui.  Ad esempio, a Roma è possibile anche riscoprire un 'Iter europaeum', un cammino che dovremmo fare tutti per avere un mondo migliore. anche scoprire nei segni italiani (nessuno lo ricorda) il senso vero dell'Europa. L'Europa nella sua denominazione simbolica nasce nel mondo greco, da uno stupro: Zeus che rapisce Europa in Asia e la porta in quello che sarà il nostro continente a Creta. Cioè prendiamo agli altri per il nostro tornaconto. Il simbolo più antico di quella leggenda è il vaso di Assteas, conservato a Montesarchio. Ma quel simbolo, Europa, sarebbe nulla senza Colombano, il monaco santo di Bobbio, che all'Europa diede un senso compiuto e vero come continente, come popolo unito, non solo come le terre oltre il mare che lambiva Creta. Un senso che l'attuale Europa pare essersi smarrito. Il giubileo è anche l'occasione per conoscere chi siamo, facendo un vero esame di coscienza, perché solo capendo da dove veniamo possiamo capire dove andiamo o dove vogliamo andare”.

 

Allora vieni a fare il Giubileo?

"Non rimanendo chiusi nelle proprie bolle, per ultimo quella sociale, quella digitale, mettendoci in cammino. Se siamo in cammino attraversiamo spesso porte, senza nemmeno rendercene conto. Ma le porte ci cambiano la vita. Ogni volta cambiamo direzione, in base alle porte che attraversiamo, alle soglie che oltrepassiamo. Scommetterei che se i capi della terra o coloro che pensano sempre alla sopraffazione varcassero la soglia della porta di Lampedusa, rifletterebbero un attimo prima di gridare alla guerra o di cercare invasioni Lampedusa è la porta che fa entrare i derelitti nel mondo ricco, ma è anche la nostra unica possibilità per capire il mondo, varcando quella soglia verso il resto del mondo”.