Vilnius , mercoledì, 18. novembre, 2020 14:00 (ACI Stampa).
È “Totus Tuus”, il motto episcopale di San Giovanni Paolo II preso dalla consacrazione a Maria di San Luigi di Monfort, il tema della settimana di indulgenza plenaria che si tiene a Vilnius, in Lituania dal 14 al 22 novembre. Una settimana che ricorda la festa della Madre della Misericordia della Porta dell’Aurora, che cade il 16 novembre.
Il Santuario della Madre della Misericordia della Porta dell’Aurora è particolarmente caro al popolo lituano. Lì fu esposta per la prima volta il ritratto della Divina Misericordia, il cui originale è proprio a Vilnius, ora in una cappella dedicata dove c’è adorazione eucaristica perpetua. A quell’immagine guardava Suor Faustina Kowalska, che arrivò a Vilnius proprio nella Congregazione che venerava la Madre della Misericordia. Fu davanti alla riproduzione di quella icona, incoronata nel 1927 per volontà di Pio XI, che Giovanni Paolo II disse le sue prime preghiere private da Papa nella Cappella Lituana nelle grotte vaticane.
Nell’anno del centenario della nascita di San Giovanni Paolo II, era dunque naturale dedicare a lui la settimana di celebrazioni. La settimana è iniziata il 15 novembre, con una Messa celebrata dall’arcivescovo Gintaras Grusas di Vilnius proprio nella cappella della Porta dell’Aurora, con una finestra aperta. Ogni giorno è dedicato a una preghiera particolare: per la carità della Chiesa, per i sacerdoti e consacrati, per i seminaristi lituani, per gli agricoltori, per gli operatori dei media, per bambini scolari, giovani, insegnanti, catechisti, funzionari, politici, pazienti, medici, infermieri, famiglie, emigranti.
Anche il Parlamento lituano ha proclamato il 2020 come l’anno di Giovanni Paolo II. Tutte le riflessioni sulle indulgenze sono dunque dedicate alla vita del Papa polacco, ai suoi pensieri, alla preghiera Totus Tuus e a come il Papa polacco viveva questa totale dedicazione alla Vergine.
Giovanni Paolo II si soffermò nel Santuario della Porta dell’Aurora durante il suo viaggio in Lituania, il 4 settembre 1993. Lì pregò il rosario, definendo la Porta dell’Aurora come “un luogo di incontro con la Madre di Cristo e la Chiesa, e per l’unità di tutti i credenti in questo Paese”.