Città del Vaticano , giovedì, 5. marzo, 2020 13:00 (ACI Stampa).
"Voi giovani amate viaggiare, confrontarvi con luoghi e volti mai visti prima, vivere esperienze nuove. Perciò ho scelto come meta del vostro prossimo pellegrinaggio intercontinentale, nel 2022, la città di Lisbona, capitale del Portogallo". Francesco ribadisce la tappa scelta per la prossima GMG 2022 nel messaggio inviato per la XXXV Giornata Mondiale della Gioventù 2020, che si celebra a livello diocesano in tutto il mondo il prossimo 5 aprile, Domenica delle Palme, sul tema: “Giovane, dico a te, alzati!”.
Nel Messaggio il Papa spiega questo tema: "Questo brano ci racconta come Gesù, entrando nella cittadina di Nain, in Galilea, s’imbatte in un corteo funebre che accompagna alla sepoltura un giovane, figlio unico di una madre vedova. Gesù, colpito dal dolore straziante di questa donna, compie il miracolo di risuscitare suo figlio. Ma il miracolo giunge dopo una sequenza di atteggiamenti e di gesti: Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: Non piangere!. Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Fermiamoci a meditare su alcuni di questi gesti e parole del Signore".
"Vedere il dolore e la morte". "Gesù pone su questa processione funebre uno sguardo attento e non distratto - spiega il Pontefice - In mezzo alla folla scorge il volto di una donna in estrema sofferenza. Il suo sguardo genera l’incontro, fonte di vita nuova. Non c’è bisogno di tante parole. E il mio sguardo, com’è?".
Poi "avere pietà". "Le Sacre Scritture riportano spesso lo stato d’animo di chi si lascia toccare fino alle viscere dal dolore altrui - commenta Papa Francesco - La commozione di Gesù lo rende partecipe della realtà dell’altro. Prende su di sé la miseria dell’altro. Il dolore di quella madre diventa il suo dolore. La morte di quel figlio diventa la sua morte. In tante occasioni voi giovani dimostrate di saper con-patire. Basta vedere quanti di voi si donano con generosità quando le circostanze lo richiedono. Non c’è disastro, terremoto, alluvione che non veda schiere di giovani volontari rendersi disponibili a dare una mano. Cari giovani, non lasciatevi rubare questa sensibilità!".
"Avvicinarsi e toccare". "Gesù ferma il corteo funebre. Si avvicina, si fa prossimo. La vicinanza si spinge oltre e si fa gesto coraggioso affinché l’altro viva. Gesto profetico. È il tocco di Gesù, il Vivente, che comunica la vita. Un tocco che infonde lo Spirito Santo nel corpo morto del ragazzo e riaccende le sue funzioni vitali - osserva ancora Papa Francesco - Sì, anche voi giovani potete avvicinarvi alle realtà di dolore e di morte che incontrate, potete toccarle e generare vita come Gesù".
“Giovane, dico a te, alzati!”. "Il primo passo è accettare di alzarsi - commenta il Papa - La nuova vita che Egli ci darà sarà buona e degna di essere vissuta, perché sarà sostenuta da Qualcuno che ci accompagnerà anche in futuro senza mai lasciarci, aiutandoci a spendere questa nostra esistenza in modo degno e fecondo".
“Giovane, dico a te, alzati!”. "Il primo passo è accettare di alzarsi - commenta il Papa - La nuova vita che Egli ci darà sarà buona e degna di essere vissuta, perché sarà sostenuta da Qualcuno che ci accompagnerà anche in futuro senza mai lasciarci, aiutandoci a spendere questa nostra esistenza in modo degno e fecondo".