Città del Vaticano , lunedì, 30. gennaio, 2023 11:00 (ACI Stampa).
Dall'ultima visita di un pontefice nella Repubblica Democratica del Congo sono passati 37 anni. L'Ambasciatore dell'Ordine di Malta nella RDC Geoffroy de Liedekerke spiega: "La popolazione è ansiosa di accogliere Papa Francesco. In un Paese dove almeno il 50% della popolazione è cristiana, l'accoglienza riservata al Santo Padre sarà eguagliata solo dalla grande e leggendaria ospitalità e gioia del popolo congolese. Secondo le ultime informazioni, le autorità stimano il numero di partecipanti a 3 milioni. Si tratta di una vera e propria sfida organizzativa".
L'Ordine di Malta è attivo nella RDC dagli anni '80, con relazioni diplomatiche formalizzate nel 1987. A queste è seguito un accordo di cooperazione umanitaria firmato nel 1993 - tuttora in vigore - che consente a molte congregazioni religiose, diocesi e associazioni caritatevoli di rivolgersi all'ambasciata dell'Ordine per facilitare l'importazione di materiale umanitario.
In seguito ai tragici eventi del 1994 in Ruanda, il Malteser International - l'agenzia di soccorso internazionale dell'Ordine di Malta -, Ordre de Malte France e l'Ordine di Malta Belgio International sono arrivati in Congo per fornire aiuti ai rifugiati ruandesi raccolti nei campi del Congo orientale, in particolare a Bukavu e Goma. Da allora, queste tre entità dell'Ordine di Malta hanno mantenuto la loro presenza nella RDC attraverso vari programmi umanitari.
"L'est della RDC, dopo gli eventi del 1994 in Ruanda, è stato destabilizzato. Questa situazione ha permesso ai gruppi armati di insediarsi e di perpetrare abusi nei villaggi e nelle comunità locali. Dal suo ufficio regionale di Bukavu (Sud Kivu), il Malteser International (MI) ha attuato numerosi programmi umanitari per aiutare le popolazioni sfollate e le numerose vittime di violenza sessuale", afferma l'Ambasciatore.
Attualmente, il MI gestisce i programmi dal suo ufficio regionale di Kampala (Uganda) e ha appena aderito a un nuovo programma sanitario finanziato dall'Unione Europea. Il MI è stato anche coinvolto nello screening e nella vaccinazione durante l'epidemia di Covid e ha anche formato un team di emergenza per combattere l'epidemia di Ebola.