Città del Vaticano , mercoledì, 2. settembre, 2020 11:00 (ACI Stampa).
Quello di Papa Francesco oggi è stato un lungo appello per il Libano, colpito un mese fa dalla tragedia dell'esplosione a Beirut. Il Pontefice, prima di congedarsi dai fedeli presenti all'Udienza Generale odierna, chiede fede, preghiera, digiuno per un paese così importante per il mondo, adesso messo in ginocchio dalle terribili esplosioni nella zona del porto avvenute il 4 agosto. La Giornata Universale di Preghiera e Digiuno per il Libano richiesta da Papa Francesco è venerdì 4 settembre.
Il numero di vittime causate dalla devastante esplosione nel porto della capitale libanese è salito a 190 e sono oltre 6.500 i feriti, ha riferito il governo libanese domenica.
Un sacerdote libanese, padre Georges Breidi della Congregazione dei Missionari Maroniti Libanesi, ha portato al Papa la bandiera del suo Libano e accanto a quei colori il Papa ha lanciato il suo appello. "Noi prendiamo coscienza dell'estremo pericolo che minaccia l'esistenza stessa del Paese. Il Libano non può essere abbandonato nella sua solitudine. Il Libano è stato un paese di speranza, i libanesi hanno conservato la loro fede in Dio e dimostrato la capacità di fare della loro terra un luogo di tolleranza, di rispetto, di convivenza unico nella regione".
Continua Francesco nel suo appello: "Il Libano rappresenta qualcosa di più di uno Stato. il Libano è un messaggio di libertà, un esempio o di pluralismo per oriente e occidente, per il bene stesso del paese e del mondo non possiamo permettere che questo patrimonio vada disperso".
Il Pontefice vuole esprimere al Libano tutta la sua vicinanza: "Incoraggio il Libano a ritrovare le energie necessarie per ripartire, chiedo ai politici e ai leader religiosi di impegnarsi con sincerità e trasparenza nell'opera di ricostruzione, guardando al bene comune e al futuro della nazione. Rinnovo l'invito alla comunità internazionale a sostenere il paese per uscire dalla grave crisi. In modo particolare mi rivolgo agli abitanti di Beirut. Riprendete coraggio fratelli, la fede e la preghiera siano la vostra forza, non abbandonate le vostre case e la vostra eredità".