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Letture, l'eredità di Benedetto XVI in una biografia spirituale

Elio Guerriero, teologo e suo biografo, ripercorre la vita del Papa e propone un itinerario di riflessione

La copertina del libro |  | San Paolo La copertina del libro | | San Paolo

Nel monastero che si trova nel cuore dei Giardini Vaticani un uomo anziano prega e medita incessantemente, offrendo le sue personali sofferenze, quelle che patisce e quelle che ha patito lungo la sua vita, per la salvezza della Chiesa. Ciò che stima sopra ogni cosa, dopo il suo rapporto personale con il Signore, e che sempre lo sostiene, fino alla fine dei suoi giorni.

Scomparso nel 2022 Benedetto XVI non ha lasciato solo una importante eredità culturale e spirituale, ma anche una preziosa testimonianza di fede, di fiducia, di abbandono alla volontà di Dio, alla costante presenza di Dio. 

Professore, cardinale e Papa, Josef Ratzinger-Benedetto XVI è stato un maestro e un pastore straordinario. Il suo amore a Gesù, alla Chiesa, ai credenti e a tutti gli uomini di buona volontà è all'origine di alcune opere che nulla hanno perso della loro densa bellezza. Introduzione al cristianesimo, La mia vita, Gesù di Nazaret sono un'eredità irrinunciabile.

Elio Guerriero, teologo e scrittore, grande esperto e studioso della vita e delle opere di Joseph Ratzinger, ci dona un altro saggio di grande rilievo in cui ricostruisce sinteticamente le svolte clamorose della sua vita proponendo alla fine di ogni capitolo brevi testi scritti dal futuro pontefice nel periodo di volta in volta narrato. Il risultato è un invito ad accostarsi alla vita e alle opere di un grande maestro che nello stesso tempo era un grande scrittore di stampo agostiniano, nonché un modo per far rivivere la sua eredità teologico-spirituale, ma soprattutto un invito alla lettura delle opere citate. La vita di Joseph Ratzinger si può dividere in sostanza in tre parti: la formazione, l'insegnamento della teologia e il ministero episcopale.

Guerriero ha spesso descritto, con accenti commossi e profondi, l’intensità dei suoi incontri con il Pontefice, in particolare quando si trovava nel monastero Mater Ecclesiae. In un’intervista ha parlato dei sette, otto incontri avuti con il Papa emerito, e in occasione di questi incontri “l’ho visto crescere, pur alla sua età già molto avanzata, nella preghiera e nella contemplazione”. Era un uomo che sapeva “volgere tutto per il bene” e che accettava anche le critiche “come servizio alla Chiesa”. E che a 94 anni, festeggiando i settanta di sacerdozio, “manifestava ancora una grandissima gioia per la scelta vocazionale che aveva fatto. Era emozionante da vedere”.

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Emergono dunque le vicende che hanno pesantemente segnato gli anni del pontificato di Benedetto XVI, nel bene e nel male, gli attacchi spesso pretestuosi e senza reali fondamenti, le critiche malevole e pregiudiziali, ma anche la fermezza e la pacatezza, insieme, con cui il Papa ha affrontato tutto, fino ad esserne logorato persino fisicamente. Ricordiamo, per avervi assistito personalmente, l’8 dicembre 2006, quando furono gettati per strada volantini con la scritta “Pastore tedesco. Lasciaci in Pace”. Volantini gettati al passaggio dell’auto del pontefice in via Tomacelli a Roma, mentre Benedetto XVI si recava a rendere il consueto omaggio alla statua dell’Immacolata Concezione. I volantini sono stati lanciati dalla sede del “Manifesto” e riproducevano la prima pagina, titolata appunto “Pastore tedesco”, con la quale il quotidiano comunista aveva platealmente (con spirito pesante e neppure spiritoso) l’elezione di Ratzinger al soglio pontificio il 19 aprile 2005. Un episodio “minore”, se vogliamo, ma esemplare nel dare conto dell’atmosfera creata intorno alla figura di Ratzinger.

E dire che proprio lui, come ricorda bene anche Guerriero, tra le altre cose, esattamente vent’anni fa, nel Venerdì Santo del 25 marzo, a causa delle condizioni di salute di Giovanni Paolo II che morirà una settimana dopo, guidò le meditazioni della Via Crucis al Colosseo, inserendo parole molto forti sulla Chiesa. Descriveva una cristianità che “si è stancata della fede e ha abbandonato il Signore" e disse con coraggio: “Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti. Abbi pietà della tua Chiesa!“.

Eppure quest’uomo, sia prima che dopo la sua ascesa al Soglio Pontificio, è stato spesso accusato di volere “frenare” il cammino di riforma del mondo ecclesiastico, di non avere “empatia”, di guardare “all’indietro” e di avere nostalgia per una religiosità “arcaica”, semplicemente per aver sempre difeso il cuore stesso della fede. Nelle pagine di questo libro- biografia spirituale, testimonianza che aiuta a comprendere molti capitoli non solo della storia della Chiesa più recente e della storia tout court, c’è anche una traccia profonda di un percorso che ciascuno può seguire, per la propria crescita interiore, grazie anche al rilievo dato ad una delle qualità più straordinarie di Ratzinger: quella di sapere infondere, grazie alle sue parole, una speranza e una serenità  che quasi mai si percepisce nelle parole in cui “anneghiamo” quotidianamente.

Elio Guerriero, Benedetto XVI. L’eredità dalla vita e dalle opere, San Paolo Editore,  pp.256, euro 20