Si tratta di discorsi brevi legati alle circostanze liturgiche e saluto specifici per gruppi particolari sempre se possibile nella lingua del gruppo.
Il numero di pellegrini crebbe nel tempo e per questo venne costruita la grande Aula per le udienze che oggi porta il suo nome.
L’architetto Nervi fu subito chiamato da Paolo VI e nel 1971 l’aula fu inaugurata. Un capolavoro di Pier Luigi Nervi, ingegnere per formazione e insuperabile interprete del cemento. L’aula ha una parte in territorio italiano, fuori dal confine ufficiale della Città del Vaticano, ma la parte dove siede il Papa è all’interno della città. Può accogliere fino a dodicimila persone ed è stata pensata per le dirette tv. Oltre la grande aula anche molte “salette” per diversi scopi. I Pontefici le hanno spesso usate per udienze private.
Prima le udienza si svolgevano in San Pietro o nell’Aula delle Benedizioni.
La sua ultima udienza generale Paolo VI la tenne il 2 agosto del 1978, quattro giorni prima di morire.
Solo quattro sono state le udienze di Giovanni Paolo I, un breve ciclo dedicato alle virtù. Il Papa cambiò subito stile rispetto al Pontefice lombardo. La sua vita intensamente pastorale lo fece iniziare così: “Nel Sinodo del 1977 parecchi vescovi hanno detto: ‘I discorsi di Papa Paolo del mercoledì sono una vera catechesi adatta al mondo moderno’. Io cercherò di imitarlo, nella speranza di poter anch'io, in qualche maniera, aiutare la gente a diventare più buona”.
Quattro appuntamenti che hanno fatto la storia, i temi la umiltà, la fede, la speranza, la carità. Tutto spiegato come un buon parroco ma con una chiara dottrina.
Quando Giovanni Paolo II iniziò la prima udienza generale, il 25 ottobre del 1978, ricordò quell’ultimo appuntamento del mercoledì del suo predecessore: “Quando mercoledì 27 settembre il Santo Padre Giovanni Paolo I ha parlato ai partecipanti all’udienza generale, nessuno poteva immaginare che fosse per l’ultima volta(…)Oggi si presenta a voi, per la prima volta, Giovanni Paolo II. A distanza di quattro settimane da quella udienza generale, desidera salutarvi e parlare con voi. Desidera dar seguito ai temi già iniziati da Giovanni Paolo I. Ricordiamo che ha parlato delle tre virtù teologali: fede, speranza e carità.(…) Oggi dobbiamo parlare di un’altra virtù, poiché dagli appunti del defunto Pontefice ho appreso che era sua intenzione parlare non solo delle tre virtù teologali: fede, speranza e carità, ma anche delle quattro virtù cosiddette cardinali. Giovanni Paolo I voleva parlare delle “sette lampade” della vita cristiana, così le chiamava il Papa Giovanni XXIII”.
Da allora le catechesi del mercoledì hanno sempre seguito uno schema a cicli. Celebri quelle di Giovanni Paolo II sulla Teologia del corpo dal 1979 al 1984.
Altra consuetudine introdotta da Giovanni Paolo II quella di “raccontare” il mercoledì successivo ad un suo viaggio le tappe fondamentali e il significato della visita.
Ad aiutare il Papa nei diversi cicli tematici che si sono susseguiti in quasi 27 anni sono stati teologi, biblisti, liturgisti, storici e specialisti di varie discipline.
L’ultimo ciclo di catechesi il Papa l’ha voluto dedicare alla Liturgia delle Ore. Nell’ultimo appuntamento in Piazza San Pietro il 30 marzo del 2005 disse a fatica poche parole. Sarebbe morto il 2 aprile sera.
Iscriviti alla nostra newsletter quotidiana
Ricevi ogni giorno le notizie sulla Chiesa nel mondo via email.
Nell'ambito di questo servizio gratuito, potrete ricevere occasionalmente delle nostre offerte da parte di EWTN News ed EWTN. Non commercializzeremo ne affitteremo le vostre informazioni a terzi e potrete disiscrivervi in qualsiasi momento.
Benedetto XVI proseguì la tradizione. Nella prima udienza disse: “Dopo la pia dipartita del mio venerato predecessore Giovanni Paolo II, riprendono quest’oggi le tradizionali Udienze generali del mercoledì. Ritorniamo così nella normalità”. E poi spiegò la scelta del suo nome. Proseguì il ciclo dedicato ai salmi e scelse poi diversi temi dai Padri della Chiesa alle grandi donne della cristianità.
La sua ultima udienza fu storica il 27 febbraio del 2013 un giorno prima della fine del suo pontificato. Piazza San Pietro era stracolma di persone di ogni parte del mondo.
Papa Francesco iniziò il 27 marzo, un mese dopo riprendendo il ciclo preparato dal predecessore dedicato all’ Anno della Fede.
Il suo stile è sempre stato molto popolare e immediato, ma anche lui ha scelto di dedicare le catechesi a diversi temi e cicli, come quello che sta svolgendo in questo periodo dedicato alla preghiera.
Le udienze generali di Papa Francesco nei primi anni erano estremamente affollate e si svolgevano in piazza san Pietro. Durante la pandemia alcune udienza si sono svolte come un tempo nel Cortile di San Damaso.
Francesco però non ha praticamente più tenuto udienze generali a Castelgandolfo come i suoi predecessori. Il Papa argentino ha di fatto un po’ dimenticato la città dei Papi come tutti la conoscono.