Nagasaki , venerdì, 30. aprile, 2021 14:00 (ACI Stampa).
La rivista giapponese Seibo no Kishi è arrivata a quota mille numeri. Ed è un fatto notare perché non è una rivista qualunque: fu fondata da padre Massimiliano Kolbe, negli anni in cui era missionario in Giappone. Anzi, si può dire che era proprio quello il primo scopo della sua missione: fondare l’equivalente giapponese de “Il Cavaliere dell’Immacolata”, la rivista che aveva fondato in Polonia.
La storia di padre Kolbe è molto conosciuta. il sacerdote morì nel 1941 ad Auschwitz dove donò la sua vita per salvare quella di un altro prigioniero. Ma questa parte eroica della sua vita spesso fa dimenticare che padre Kolbe fu prima di tutto un francescano animato da uno straordinario zelo missionario. Usava i media per diffondere il Vangelo, e soprattutto la devozione alla Immacolata, era un appassionato radioamatore (tanto che è il patrono dei radioamatori), ma era anche un giornalista e uno straordinario organizzatore. Fondò “Il Cavaliere dell’Immacolata” nel 1922 per diffondere l’amore per la Madre di Dio, nel 1927 diede vita alla prima “Cittadella dell’Immacolata” (Niepokalanów in polacco) che divenne uno straordinario centro di vocazioni, e nel 1930 partì alla volta del Giappone con l’intenzione di pubblicare una rivista analoga in lingua giapponese. Ebbe il permesso di pubblicarla dal vescovo di Nagasaki, Hayasaka, che in cambio gli chiese di insegnare teologia nel seminario. Il primo numero esce nel 1930 (l’anno scorso è stato il novantennale) e quest’anno si è raggiunto il numero 1000, uscito proprio in questo mese di maggio.
Seibo No Kishi significa “Cavaliere della Madre di Dio”, un piccolo cambiamento di nome rispetto a “Cavaliere dell’Immacolata” per renderlo più comprensibile ai giapponesi.
Nel primo numero, pubblicato ad appena un mese dall’arrivo di padre Kokbe a Nagasaki, c’era un articolo sull’Immacolata Vergine Maria e la medaglia miracolosa e su Santa Teresa del Bambino Gesù, patrona dei missionari. La storia della rivista è stata ripercorsa in questo numero 1000 da padre Luka Shinichiro Tanizaki, provinciale dei francescani conventuali in Giappone.
Scriveva padre Kolbe in una delle prime lettere dopo la pubblicazione del Cavaliere in Giapponese: “Ora abbiamo una tiratura di 20.000 copie, e per dicembre ne abbiamo stampate 25.000, perché è il mese dell'Immacolata Concezione. Per quanto riguarda i piani per il futuro, penso, andando verso l'obiettivo del Cavalierato dell'Immacolata, vale a dire conquistare il mondo intero per l'Immacolata, sviluppando il più possibile l'avamposto locale, in modo che il ‘Cavaliere’ visiti ogni casa giapponese il prima possibile”.